In tre sul motorino forzano il posto di blocco

Alla guida un minorenne ubriaco che non si è fermato all’alt dei carabinieri Inseguiti e fermati a Caldaro hanno pure tentato di occultare la targa



CALDARO. Pure i carabinieri si sono stupiti quando, l’altra notte verso l’una e mezzo, hanno visto avanzare verso il loro posto di blocco una moto 125 con ben tre ragazzi a bordo. Una scena che da queste parti non è certo consueta. Non contenti, però, i tre quando hanno visto la paletta dei militari sventolata sotto il naso hanno pensato bene di tentare la fuga, pensando forse di poter seminare con il loro mezzo gravato da tre persone la gazzella del radiomobile. Comunque sia, ci hanno provato: all’alt, il guidatore (un diciassettenne della zona) ha dato gas, percorrendo ancora un tratto di strada all’altezza del Maxi Mode fra Appiano e Caldaro per poi imboccare la strada per la Mendola. I carabinieri del radiomobile di Egna in pochi istanti li hanno raggiunti costringendoli a fermarsi, intimando loro l’alt più volte. La situazione era già grave di suo, ma la lista delle accuse si è allungata quando uno dei tre ha provato a nascondere la targa: dapprima l’ha alzata, poi l’ha coperta col corpo. Inevitabile a quel punto anche la verifica della sobrietà del guidatore e proprietario della Cagiva Mito 125. Il controllo è stato impietoso: il valore riscontrato è stato di 1,12 grammi per litro, un valore molto alto soprattutto se messo in rapporto alla giovane età del centauro.

A quel punto gli uomini del capitano Renzo Tovazzi non hanno potuto fare altro che stilare un corposo verbale con una sfilza di imputazioni: soppressione, distruzione e occultamento di atti veri; inosservanza dei provvedimenti dell’autorità; guida in stato di ebrezza; conducente minorenne con passeggeri su ciclomotore; inottemperanza all’invito a fermarsi.

Immediato è scattato il provvedimento di sequestro del mezzo, mentre ora la patente vale quanto un pezzo di carta straccia. Se vorrà mai tornare in moto, il ragazzo dovrà rifare la patente. La sanzione è di 500 euro, a cui ora si aggiungeranno tutti i provvedimenti che emetterà il giudice quando si troverà a valutare tutti gli altri reati che i carabinieri hanno imputato ai tre, ognuno per il suo ruolo in quella nottata brava. Oltre al minorenne, nei guai sono finiti altri due giovani del posto: D.S., ventenne di Termeno e K.M., 18 anni residente a Fiè allo Sciliar.

L’insolito episodio, pur non facendo parte di una casistica consueta, tiene sempre vivo l’allarme sull’abuso di alcol da parte dei ragazzi e anche dei minorenni. Il limite rilevato sul ragazzo denunciato l’altra notte preoccupa anche di più nel momento in cui poi i giovani inforcano una moto e viaggiano sulle strade con grandissimo pericolo per sé e per gli altri.

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