Inaugurata la sede di «Scioglilingua» Il problema è l’affitto

La scuola d’italiano frequentata da duecento immigrati Le insegnanti sono docenti in pensione a titolo volontario


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «È stato un colpo di fortuna: siamo subentrati nel contratto di un’associazione che lasciava». È il giorno dell’inaugurazione e per l’occasione assieme alle torte al cioccolato ci sono i piatti con il cuscus. Annamaria Molin, per tanti anni insegnante di italiano al liceo scientifico, si guarda intorno soddisfatta. Finalmente l'associazione Scioglilingua, che per quasi quattro anni è stata ospite di Rifondazione comunista in via Milano, adesso ha una sua sede al 67 di via Torino. All’interno di una casetta bassa, in mezzo ai condomini Ipes, sono state ricavate tre aule: una verrà utilizzata per insegnare l’italiano agli analfabeti, un’altra per il livello A1, la terza per fornire i rudimenti dell’informatica. Il problema ora sarà far fronte alle spese: l’affitto costa 335 euro al mese e fino a maggio verrà pagato col contributo concesso dalla Fondazione Cassa di risparmio. E dopo? Ieri all’inaugurazione c’erano il sindaco Luigi Spagnolli, il vice Klaus Ladinser e il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini che hanno elogiato l’impegno dei volontari: bisognerà vedere se alle parole seguirà un aiuto concreto.

«Dopo aver constatato - racconta Serenella Margotti, che di professione è geometra - che in Alto Adige a differenza del resto d’Italia non sono mai nati i centri di accoglienza per immigrati che prevedono anche l’offerta di corsi di lingue, abbiamo deciso di fare qualcosa per i tanti disperati che approdano dalle nostre parti. All’inizio, nel 2010, erano 3-4, adesso sono circa duecento, in prevalenza donne, che frequentano la scuola Scioglilingua. A chi arriva autonomamente si aggiungono gli stranieri inviati da Caritas, Volontarius, La Strada. Gli ultimi, pochi giorni fa, 22 rifugiati originari di Nigeria e Bangladesh attualmente ospitati ai Bagni di Zolfo. Gli insegnanti, una ventina, sono persone che nella stragrande maggioranza dei casi hanno lavorato nella scuola e adesso sono in pensione».

Scioglilingua è una scuola speciale dove si entra gratuitamente e dove nessuno chiede il permesso di soggiorno. Fianco a fianco siedono nigeriani, algerini, ucraini, tunisini, peruviani, cinesi accomunati dalla necessità di imparare l’italiano.

Il compito più difficile è quello affidato a Nelli Favaro, ex insegnante di lettere alle Foscolo, e Maria Vanzo, ex insegnante delle Manzoni: entrambe si occupano degli analfabeti anche nella propria madrelingua. La strada è tutta in salita, i risultati arrivano, ma con il contagocce: ciononostante loro ci credono e non mollano.

Le volontarie comunque non si limitano all’insegnamento della lingua, ma si fanno in quattro per aiutare gli “ultimi” a destreggiarsi nelle piccole cose di tutti i giorni: dalla spiegazione delle comunicazioni che arrivano dalle scuole dei figli alla prenotazione di una visita medica.

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