Inceneritore, 80 milioni di incentivi dallo Stato

Fattor (Eco Center): «È una manna dal cielo. Le tariffe resteranno bloccate» Kompatscher: «Conterremo i costi di smaltimento». Spagnolli: «Siamo i migliori»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sospiro di sollievo per migliaia di altoatesini che da ieri hanno la garanzia che la tariffa di smaltimento dei rifiuti - legata alla realizzazione del nuovo termovalorizzatore, il cui costo complessivo si aggira sui 140 milioni di euro (bonifica e Iva comprese) - resterà bloccata per parecchi anni. La Provincia di Bolzano si è aggiudicata, infatti, l’asta per mettere le mani sugli incentivi statali per impianti a biomasse che rientrano a pieno titolo tra le fonti rinnovabili. In soldoni, come spiegano in una nota congiunta il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e il presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher, si tratta di 60-80 milioni di euro nell’arco di 20 anni. Tre o quattro milioni l’anno, dunque, sulla produzione elettrica del nuovo impianto, che - se tutto dovesse filare liscio - sarà avviato a giugno. «Il contingente riservato agli inceneritori - spiega Stefano Fattor, presidente di Eco Center - era di 340 megawatt ma le domande con una richiesta di incentivi raggiungevano i 440 megawatt. Alla fine sono stati scelti i progetti di Bolzano, risultato il migliore, e Parma».

Tra le condizioni per accedere agli incentivi statali c’era quella di riuscire ad immettere energia nella rete entro il dicembre 2013. «Siamo attrezzati per farlo», assicura Fattor. «L’ammontare complessivo dei fondi potrà variare tra i 60 e gli 80 milioni perché è legato alla nostra capacità di lavorare a pieno carico, ovvero 120 mila tonnellate, da subito o meno. In ogni caso questi fondi, in tempi di crisi, sono una manna dal cielo perché ci consentono di non prevedere aumenti sulle tariffe. Dovremo rifare tutti i conti ex novo ma sappiamo di poter contare su un’entrata sicura».

I timori maggiori, per quanto attiene gli aumenti tariffari, c’erano soprattutto per le vallate periferiche, Venosta e Pusteria in particolare. «I costi bassi che sono stati praticati finora - spiega Fattor - erano dovuti al fatto che i rifiuti venivano smaltiti in discarica. In futuro non sarà più possibile, visto che tutti gli impianti chiuderanno entro il 2014. E i costi, sia di costruzione che di rinverdimento delle discariche, sono stati sopportati fino ad oggi interamente dalla Provincia. D’ora in poi i rifiuti, prima di essere smaltiti nel termovalorizzatore, dovranno essere pre-trattati».

Particolarmente soddisfatto il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli , che tiene a sottolineare che non si tratta di «aiuti» statali ma di incentivi. «Sono quattrini che, arrivando da Roma, non dovranno uscire dalle tasche degli altoatesini come quota parte della tariffa di smaltimento. Trattandosi di un’asta è stato scelto il nostro progetto perché è stato ritenuto migliore degli altri. Da parte mia non posso che esprimere piena soddisfazione a nome di tutti i bolzanini».

La buona notizia della «pioggia» di denaro sull’inceneritore arriva poco dopo il raggiungimento di un’intesa (sofferta) tra Provincia e Comuni per la gestione dell’impianto che sta per essere ultimato a Bolzano Sud. Alla fine è passata la proposta del presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher che ha fatto tornare sui suoi passi la giunta provinciale. «La Provincia - spiega lo stesso Kompatscher - farà un contratto di servizio con Eco Center per la gestione del termovalorizzatore, evitando così la problematica cessione dell'impianto ai Comuni prospettata nelle scorse settimane». Per ripagare i costi rimanenti dell'impianto Eco Center girerà gli utili derivanti dalla gestione alla Provincia. «Si tratta - spiega Kompatscher - di circa 6 o 7 milioni l'anno». Quando ancora non c’era alcuna garanzia di poter mettere le mani sugli incentivi statali lo stesso Kompatscher aveva previsto aumenti compresi tra il 10 e il 20 per cento. Ora lo scenario è cambiato radicalmente e sembrano esserci tutti i presupposti per mantenere le tariffe di smaltimento bloccate per almeno una decina di anni.

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