Inceneritore, l’Ati chiede altri 20 milioni

L’ad della Ladurner: «Abbiamo fatto lavori non previsti nel capitolato». L’assessore Theiner gelido: «Non mi risulta»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sorpresa tutt’altro che gradita alla Provincia da parte dell’Ati che ha costruito l’inceneritore. È trapelata, infatti, ieri la notizia che il «pool» di aziende che fa capo a Ladurner, Atzwanger & Co. ha presentato “riserve” per oltre 20 milioni di euro per un appalto che già era di poco superiore ai 100 milioni. Ciò significa che l’Ati è convinta di aver fatto interventi non previsti nel capitolato, tanto da chiedere un’integrazione di almeno un quinto della cifra inizialmente pattuita.

L’amministratore delegato della Ladurner Burkhard Klotz, che ieri si è limitato a confermare (nella sostanza) la notizia, ha detto il minimo indispensabile. «Sì, abbiamo presentato delle riserve scritte sui lavori effettuati, ma la cifra preferisco tenerla per me». Le riserve riguardano, come spiega Klotz, sia i materiali che la parte tecnologica. «Nell’elenco ci sono parecchie voci. Ora dovremo sederci attorno a un tavolo con il direttore dei lavori e la Provincia e trovare un accordo».

Si tratta della procedura imposta dalla legge. «Qualora non si dovesse raggiungere un’intesa - prosegue Klotz - la questione approderà davanti a un giudice».

L’assessore Richard Theiner, che ha ereditato le competenze sull’inceneritore nell’ottobre dello scorso anno, fa capire che la Provincia non è intenzionata ad assecondare le richieste dell’Ati. «Non entro nel merito della questione perché non la conosco nel dettaglio, ma posso anticipare che l’opera è già costata all’amministrazione pubblica più di cento milioni e non mi risulta che ci siano stati interventi tali da giustificare riserve di questo tipo. Mi impegno, ovviamente, ad approfondire la questione».

Il termovalorizzatore a Bolzano Sud è spento da tre settimane e dovrebbe tornare a funzionare a pieno regime a partire da domani.

«L’Ati - spiegano Provincia ed Eco Center - ha provveduto di recente a cambiare il software, che è stato ritenuto inadeguato, e a sistemare altri problemi più e meno rilevanti».

Pare ci sono stati interventi anche alla caldaia e alla linea fumi.

La Provincia, nel frattempo, si sta attrezzando per il collaudo definitivo dell’impianto.

«Abbiamo scelto, tramite una gara “ad hoc”, i due professionisti che si occuperanno del collaudo definitivo del termovalorizzatore, che potrebbe concludersi ragionevolmente entro la fine dell’anno».

Sebbene le parti, almeno in questa fase, dimostrino una certa prudenza è evidente che i rapporti sono ancora piuttosto tesi. Di sicuro, da parte di entrambe, c’ è la volonta di chiudere la questione il primo possibile. «Tra le riserve che abbiamo presentato e il collaudo non ci sono legami», precisa l’amministratore delegato della Ladurner Klotz. «Le prime regolano i rapporti economici tra noi e la Provincia mentre il secondo è una questione di carattere amministrativo». Di sicuro la Provincia, dopo aver sborsato 101 milioni (bonifica e collegamento per il teleriscaldamento esclusi), sembra intenzionata a fare muro. Anche perché le richieste dell’Ati sono ritenute «ingiustificate».

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