Indennità da restituire, Kompatscher parla ai dirigenti

Bolzano. Sono ex dirigenti, alcuni di altissimo profilo. L'amministrazione provinciale per cui lavorano o lavoravano chiederà loro la restituzione di una parte dello stipendio ricevuto dal 2009, come...



Bolzano. Sono ex dirigenti, alcuni di altissimo profilo. L'amministrazione provinciale per cui lavorano o lavoravano chiederà loro la restituzione di una parte dello stipendio ricevuto dal 2009, come conseguenza della sentenza della Corte Costituzionale: bocciata la normativa provinciale che dal 1992 permetteva di trasformare gradualmente l’indennità di dirigenza in un elemento fisso della retribuzione, mantenuto ai fini pensionistici, anche dopo la cessazione dei relativi incarichi. Decine di dirigenti, ex dirigenti e dirigenti in pensione si sono riuniti ieri nell'auditorium dell'Eurac. Li ha invitati il presidente Arno Kompatscher (oggi appuntamento con i coordinatori) per fare il punto su ciò che accadrà nelle prossime settimane, quando «inevitabilmente», così Kompatscher, arriveranno i decreti con le cifre da restituire, possibilmente a rate. Accanto a Kompatscher, i vertici tecnici dell'amministrazione, colleghi tra colleghi, il segretario generale Eros Magnago, il direttore generale Alexander Steiner, i dirigenti della Avvocatura e della ripartizione Personale. I dirigenti coinvolti hanno già annunciato che si difenderanno in tribunale. «Sarà inevitabile, credo, incontrare l’amministrazione provinciale davanti al giudice del lavoro. Faremo di tutto per tutelare i nostri iscritti», riferisce Thomas Mathà, segretario del Dirap, il sindacato dei dirigenti provinciali con 350 iscritti, «Ci siamo già consultati con gli avvocati. Abbiamo allestito un team con diversi profili professionali che ci affiancherà». Questa vicenda non fa piacere a nessuno, ha sottolineato Kompatscher, ma non sembrano esserci alternative. C’è molta preoccupazione tra gli ex dirigenti, che sottolineano di avere ricevuto stipendi garantiti da un contratto. «C’è chi dovrà restituire pochissimo e chi decine e decine di migliaia di euro», ricorda Mathà. Kompatscher ha ribadito i numeri: un migliaio di dipendenti ed ex dipendenti coinvolti, di cui 600-800 dell’amministrazione provinciale e 250 della sanità, 10 milioni da recuperare. E a breve andranno riscritti i contratti.

La trattativa sindacale

Nuova seduta ieri per la trattativa tra delegazione pubblica e sindacati per il rinnovo del contratto di intercomparto. «Restiamo distanti», è la sintesi dei sindacalisti. Asgb e Cgil si sono presentati con due pareri legali concordi nel dire che non esistono vincoli giuridici che impediscano alla Provincia aumenti superiori al recupero dell’inflazione. «La delegazione pubblica sostiene di avere pareri che affermano il contrario, ma non abbiamo visto una sola carta», riferisce Gianluca Moggio (Gs). I sindacati, partiti con una richiesta di aumento del 10% per tutti, ieri hanno presentato una nuova proposta. «Un aumento iniziale di 140 euro e poi in tre anni l’adeguamento all’inflazione per arrivare al 4,8%», riferisce Moggio, «Anche su questo ci hanno risposto negativamente». Resta non ufficiale lo stanziamento di 300 milioni in tre anni prospettato da Kompatscher. «Lo vedremo a breve, quando saranno definitive le cifre dell’assestamento di bilancio», così Moggio. FR.G.

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