«Indennità da tagliare» Caia non lascia scampo

Consegnato ai consiglieri il parere definitivo del consulente: il termine era il 2013 Domani Zeller presenta il «contro» dossier del professor Falcon



BOLZANO. Taglio delle indennità della giunta provinciale, via al duello sul decreto Monti del 2012, armati di pareri dei principi del foro. I consiglieri provinciali hanno ricevuto nei giorni scorsi il parere definitivo del professor Giuseppe Caia, incaricato dalla presidenza del consiglio provinciale. Il taglio va effettuato, i diritti riconosciuti alla «specialità» non mettono al riparo gli emolumenti. La legge sui tagli, «congelata» in consiglio provinciale, deve andare avanti, secondo Caia.

Nelle prossime ore rintoccherà l’altra campana. Il senatore Karl Zeller ha convocato per domani una conferenza stampa per presentare il parere del costituzionalista Giandomenico Falcon dedicato al decreto Monti. La Provincia è tenuta o no, in base alla «specialità», a recepire la norma nazionale che porterebbe a 13.800 euro lordi l’indennità del presidente della giunta (oggi è di oltre 19 mila)? Secondo quanto trapelato, il parere di Falcon avallerebbe la linea di Zeller. Il senatore ritiene che il decreto Monti ricada nelle misure di coordinamento della finanza pubblica da cui Bolzano e Trento sono esenti, perché le due Province fanno riferimento al proprio patto finanziario con lo Stato.

Uno scenario diverso è contenuto nel parere «pro veritate» di Caia, aggiornato con una valutazione sulla recente sentenza della Corte costituzionale (la n.75 del 2016 sui compensi dei segretari comunali). La sentenza, secondo Zeller, metterebbe al riparo la Provincia dai provvedimenti di coordinamento della finanza pubblica. Caia è di parere opposto. La sentenza, scrive nel suo parere, «non modifica la pregressa giurisprudenza costituzionale sulla applicabilità, nelle forme proprie dell’autonomia speciale, dei principi fondamentali fissati dalla legislazione statale in materia di coordinamento della finanza pubblica». Già il decreto Monti, specifica Caia, contiene clausole di salvaguardia delle competenze degli ordinamenti statali. Il decreto specifica infatti che le Province di Bolzano e Trento provvedono ad adeguare i propri ordinamenti al decreto «compatibilmente» con lo Statuto e le norme di attuazione. Ciò non significa un nulla di fatto, ribadisce Caia. Il decreto prevedeva tra l’altro un termine: adeguamento «entro un anno». Ne sono passati quattro. In altre parole, specifica il consulente, «le disposizioni statali recano principi che non possono essere disattesi neppure dalle Regioni a Statuto speciale e dalle Province autonome di Trento e Bolzano dotate di peculiari prerogative». Il disegno di legge sui tagli delle indennità di giunta e ufficio di presidenza del consiglio provinciale, prosegue Caia, «risulta ancora attuale e necessario e deve pertanto vedere completato il proprio iter». Il parere di Caia si occupa anche del finanziamento ai gruppi consiliari, vietato nella riforma costituzionale. Per evitare la cancellazione dei collaboratori, e quindi la paralisi dei gruppi, se ne potrà prevedere l’assunzione a termine a carico direttamente del Consiglio. Zeller ha precisato: «Il punto non è l’indennità del presidente, che tra l’altro è meritata, ma la difesa dei poteri dell’autonomia». La legislatura è entrata nella seconda metà e da tempo il presidente trentino Ugo Rossi ha ridotto il proprio compenso. (fr.g.)

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