Indizi pesanti, ma i due amanti negano

Omicidio Hilber: Il procuratore capo di Ravensburg convinto che la moglie abbia pianificato il delitto


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Tanja Burger non ha confessato e, per ora, nega di aver ucciso il marito Peter Hilber, o di averne pianificato e preparato l’omicidio. Il suo amante, nonchè nuovo compagno di vita, ha fatto altrettanto. Le loro deposizioni, però, sono molto fragili perchè ancora non si sono confrontate con gli elementi d’accusa, a quanto pare molto pesanti, in mano agli investigatori germanici che procedono per competenza territoriale.

A portare i due amanti in carcere è stata la perfetta collaborazione tra le magistrature italiana, tedesca e austriaca. Ne è emerso un quadro indiziante decisamente pesante che ha indotto i giudici tedeschi a compiere il passo dovuto disponendo la custodia cautelare in carcere di entrambi i sospettati. Un provvedimento legato al concreto pericolo di fuga e di inquinamento delle prove.

Il teorema. Diciamo subito che non c’è agli atti un elemento accusatorio cardine su cui si basi il teorema della Procura di Ravensburg. Lo ha confermato ieri, in un rapido colloquio con i giornalisti, anche il procuratore capo Karl Josef Diehl che ha anche rivelato che i due indagati sono stati rinchiusi in carceri diversi per evitare che possano in qualche maniera entrare in contatto e dunque concordare una versione comune su come si sarebbero svolti i fatti.

La meranese Tanja Burger è rinchiusa nel carcere di Ulm, il suo amante di 43 anni attende l’evoluzione dell’inchiesta nel carcere di Ravensburg.

Le deposizioni. All’inizio della prossima settimana i due indagati saranno risentiti. Gli inquirenti sperano che possano crollare anche psicologicamente di fronte alle numerose contestazioni solo in parte per il momento avanzate dalla magistratura tedesca.

Come detto il quadro indiziario è pesante perchè gli indizi sono gravi, precisi e concordanti, proprio come prevede il codice italiano per poter parlare di valenza probatoria. E tra i molteplici indizi vi sarebbero anche diversi episodi sospetti che indicherebbero presunti tentativi di provocare la morte di Peter Hilber messi in atto dalla coppia già nei mesi scorsi. A tal proposito il procuratore Karl Josef Diehl attende di disporre dei dati ufficiali e definitivi delle analisi di laboratorio, in primo luogo quelle sul sangue della vittima.

L’autopsia. Proprio l’esito definitivo dell’esame autoptico potrebbe fornire agli inquirenti l’elemento indiziario in grado di chiudere l’inchiesta sull’omicidio. L’attenzione è rivolta soprattutto alla sostanza già rilevata nel sangue di Peter Hilber. Dovrà essere stabilito se si tratti di veleno somministrato in più occasioni a piccole dosi (per arrivare ad una graduale situazione clinica di non ritorno per la vittima) o se si tratti semplicemente di una sostanza narcotizzante, somministrata a Peter Hilber il giorno del delitto per agevolarne l’uccisione a colpi di pietra e bastonate. In entrambe le ipotesi il quadro già emerso dalle analisi di laboratorio sembrerebbe dimostrare che Hilber è stato ammazzato secondo un piano preordinato.

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