Infrastrutture, Bolzano agli ultimi posti in Europa. Ebner: bisogna investire

A22, ferrovia, aeroporto e banda larga: a livello di infrastrutture l'Alto Adige è agli ultimi posti in Italia e in Europa


Mirco Marchiodi


BOLZANO. A22, strade statali, ferrovia, aeroporto e banda larga: a livello di infrastrutture l'Alto Adige è agli ultimi posti in Italia e in Europa. Lo dicono studi internazionali e lo dicono anche le imprese che lanciano l'allarme attraverso la Camera di commercio.

In giunta arriva un documento programmatico. Tre studi, un'unica conclusione: sulle infrastrutture di trasporto, l'Alto Adige è indietro. Lo dice l'istituto Tagliacarne (su strada e ferrovia Bolzano perde il 20% rispetto alla media nazionale, per l'aeroporto addirittura l'80%), lo dice l'indagine della Bak-Basel Economics (su 414 città europee, Bolzano è al 289º posto per l'accessibilità continentale e addirittura al 349º per l'accessibilità globale).

Lo dice ora anche l'accurata analisi dell'Istituto di ricerca economica della Camera di commercio. Lo studio, presentato dal ricercatore Luciano Partacini assieme al presidente della Camera di commercio Michl Ebner, contiene dati sull'utilizzo delle varie infrastrutture e su quanto gli imprenditori siano soddisfatti.

«Il risultato di fondo - spiega Ebner - è che dobbiamo recuperare molto. Se diventiamo più facilmente raggiungibili non ci guadagna solo l'economia, ma anche i pendolari, gli studenti, gli altoatesini che si recano all'estero in vacanza o per lavoro, l'università che cerca docenti e ricercatori e gli organizzatori di grandi eventi sportivi e culturali». A preoccupare non è tanto il ritardo nei confronti di capitali come Milano o Francoforte, ma quello rispetto a Trento, Trieste, Innsbruck e Salisburgo: un terzo degli imprenditori altoatesini (ma per le grandi imprese e quelle che esportano la percentuale è molto più alta) ritiene che le infrastrutture altoatesine costituiscano uno svantaggio competitivo rispetto ai concorrenti delle realtà vicine.

L'Autobrennero è considerata l'infrastruttura più importante dagli imprenditori altoatesini che generalmente sono abbastanza soddisfatti dell'autostrada, anche se la vorrebbero più scorrevole. Promossa in pieno la MeBo, bocciate le statali della Venosta e soprattutto della Pusteria, troppo intasata. Treni: bene il trasporto pubblico locale, male i collegamenti internazionali. Aver ripristinato l'Eurostar per Roma non basta, l'economia vuole treni veloci anche per Milano e Monaco e con una frequenza maggiore rispetto a quella attuale.

Capitolo aeroporto: il 53% degli imprenditori si dichiara insoddisfatto del servizio attuale. Una larga maggioranza (72%) ritiene comunque che l'aeroporto debba restare operativo e un 58% chiede di ampliare l'offerta delle destinazioni. Banda larga: le "autostrade informatiche" sono sempre più importanti, ma soprattutto in periferia ci sono ancora dei problemi che bisogna risolvere presto. «Bisogna investire», traccia la linea Ebner.

D'accordo tutte le categorie economiche (ieri erano presenti, tra gli altri, Josef Negri di Assoimprenditori, Werner Frick dell'Unione, Claudio Corrarati della Cna, Alberto Stenico di Legacoop, Christoph Engl di Alto Adige Marketing): ora si attende la risposta della giunta provinciale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità