Insulta il controllore Sad: condannato a tre mesi

Imputato un cittadino senegalese che si era rifiutato di mostrare il biglietto. Il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione per mancanza di reato


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Un cittadino senegalese, che si è rifiutato in malo modo di sottoporsi ad un controllo sulla regolarità del biglietto di viaggio su un autobus della Sad, è stato condannato a tre mesi di reclusione. La sentenza è del giudice Ulrike Ceresara che ha rigettato le richieste del pubblico ministero il quale si era trovato d’accordo con l’avvocato difensore dello straniero sostenendo che la condotta dell’uomo non integrasse i reati contestati. Il giudice, invece, è stato di avviso diverso e ha condannato il cittadino senegalese (Malick Diop di 39 anni, residente a Fiè) a tre mesi di reclusione (con sospensione condizionale e non menzione) per violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale. I fatti risalgono al 6 marzo scorso ed avvennero a Laives, alla stazione di partenza del servizio di linea per Prato Isarco. Ad essere preso di mira dallo straniero fu Hermann Mair, controllore in servizio sui mezzi pubblici della Sad che aveva chiesto al senegalese la verifica del biglietto e la rispondenza della sua persona all’abbonamento «Alto Adige pass» prima che salisse sul pullman. La reazione dello straniero fu minacciosa e violenta. Oltre ad una serie di insulti il controllore fu anche preso a spintonate e gettato a terra. Rimediò una contusione alla spalla destra con prognosi di guarigione di 12 giorni. Il senegalese fu arrestato dai carabinieri ma si difese affermando che il controllore non aveva diritto di controllargli i documenti non essendo un carabiniere. Una posizione, la sua, che aveva indotto addirittura altri viaggiatori a sostenerlo. In sentenza il giudice Ceresara rileva però che il cittadino senegalese agì in malafede facendo finta di non riconoscere il ruolo del controllore nonostante indossasse il cappello di servizio (con il marchio Sad) ed il tesserino di servizio. In udienza l’imputato si è scusato con il controllore (che ha ritirato la querela per lesioni). Ma la condanna è arrivata per gli altri capi d’imputazione.

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