Ipes, sì alla demolizione Arriva il nuovo palazzone

Il consiglio comunale ha approvato la variante urbanistica per la nuova sede Vedovelli (5 Stelle): «Piazza Matteotti cancella così cinquant’ anni di memoria»


di Fabio Zamboni


BOLZANO. Un’altra parte della vecchia Bolzano che se ne va. L'Ipes ha deciso ed il consiglio comunale ha dato l’ok alla variante urbanistica. La storica sede di via Milano sarà dunque abbattuta per far spazio ad un nuovo edificio che passerà dai 12 mila metri cubi attuali a 20, capace di ospitare 230 dipendenti e 400 visitatori al giorno. Il presidente dell'Ipes - Konrad Pfitscher - ha sempre detto che non c'era altra scelta. «Da anni tentiamo di riunire in un unico stabile i servizi amministrativi, quelli tecnici e di vicinato - sparsi tra via Amba Alagi e via Orazio - e finalmente ci siamo. Demoliremo la vecchia sede per costruirne nello stesso punto una più grande e funzionale. Abbiamo fatto di tutto per restare nel cuore di Don Bosco, dove sono le nostre case e vivono i nostri inquilini. Speriamo di far presto». Pfitscher spiega che i soldi sono già pronti: «Abbiamo messo via 18 milioni di euro. Spero che l'iter del Comune si chiuda a breve così potremo partire col bando ed avere quanto prima la nuova sede». E così è successo. Contrario all’operazione Claudio Vedovelli, consigliere comunale 5 Stelle: «Quella parte di Piazza Matteotti è una parte della memoria di chi a Bolzano ci vive a 50 anni. E’ un pezzo di città da trattare con rispetto e il cui destino va condiviso con i cittadini. La memoria è anch’ essa cultura, sono sensazioni da raccontare, da comunicare, oppure fra un po’ passeggiando per una città sconosciuta, piena di cubi e funghetti, di aride piazze e di parcheggi interrati , non sapremo più cosa raccontare ai nostri figli, se “ qui una volta c’ era una scalinata dove io…, qui una volta sono andato all’ asilo…, qui una volta….».

Per l'assessora all’urbanistica Chiara Pasquali la soluzione è la migliore anche perchè i 7 mila alloggi sono distribuiti soprattutto tra Don Bosco, Europa-Novacella. Lo studio di fattibilità ha verificato che la cubatura complessiva potrà essere ridotta da 33 mila metri cubi originari a circa 20 mila metri fuori terra: ciò vuol dire che se oggi il complesso di via Milano è di 12 mila metri, il nuovo ne avrà 8 mila in più. Il nuovo fabbricato avrà un piano in più rispetto a quello esistente e potrà raggiungere i 23 metri di altezza e 50 solo per 2 mila metri cubi (circa 400 metri di superficie). Il nuovo edificio avrà 60/70 posti macchina, con ingresso della rampa da via Dalmazia e uscita su via Milano. (v.f.)













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