Ipes via Dalmazia via parco giochi   e panchine 

Bolzano. Da maggio il complesso condominiale di via Dalmazia 60 di proprietà dell’Ipes è stato privato dell’attrezzatura presente nel cortiletto dinanzi ad uno dei tre edifici. Sono stati tolti in...



Bolzano. Da maggio il complesso condominiale di via Dalmazia 60 di proprietà dell’Ipes è stato privato dell’attrezzatura presente nel cortiletto dinanzi ad uno dei tre edifici. Sono stati tolti in fretta e furia una struttura dotata di scivolo, scalette, tubo, e panchine.

A parlare è la figlia di due condomini che, sollecitata anche dai genitori, denuncia una situazione ritenuta ormai inaccettabile.

«Un vero atto spregevole soprattutto contro i bambini». Il complesso edile accoglie ben 80 famiglie, tra le quali anziani, stranieri e tanti bambini che, da qualche settimana, hanno smesso di ritrovarsi nel cortiletto sotto casa.

Tutto è cominciato con le lamentele di alcuni abitanti; stufi della confusione pomeridiano e del passaggio quotidiano di gruppi di studenti diretti a scuola.

I reclami hanno preso una piega ben diversa quando è stata avviata una raccolta firme che ha portato alla decisione definitiva: via al gioco attrezzato.

A giustificare lo smantellamento il fatto che la struttura fosse ritenuta “non più a norma”.

«Un accorgimento poco credibile visto che il gioco era lì già da parecchi anni».

Questo non è, però, un caso isolato.

Tre anni fa, il campetto da basket e calcio adiacente alla zona giochi era stato chiuso e, da allora, lasciato degradare.

«Non sarebbe comunque accessibile - commenta l’anziano inquilino - vista la spazzatura presente e le condizioni poco sicure del canestro».

All’interno e dietro al campo ci sono, infatti, rifiuti di ogni genere a testimoniare l’assenza totale di manutenzione in quella zona.

«Mantenere il cortile accessibile e sicuro sarebbe dovere degli operatori Ipes - dice la signora - ma, chi ne ha mai visto uno?»

Racconta inoltre che: «Nessuno usufruisce più di quel luogo di aggregazione». Da quando un gruppo di operai ha portato via i giochi lasciando lo spiazzo di gomma deserto, il via-vai dei ragazzini è diminuito sensibilmente. La signora conclude precisando che quello spazio di ritrovo era fondamentale per gli abitanti del quartiere che lo utilizzavano per conoscersi e socializzare.

«Era il luogo dove i bambini entravano in contatto fra loro e stringevano nuove amicizie. Questa situazione va a sfavore di uno dei principi fondanti delle case “popolari”, poiché si ripercuote sulle possibilità di integrazione tra i numerosi stranieri e gli altri inquilini». (VD)













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