Irap pagata alla Sad, nei guai tutta la giunta provinciale

Sotto processo davanti alla Corte dei Conti Durnwalder e 12 assessori. Il presunto danno erariale contestato è di 2 milioni e 751 mila euro


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Tredici esponenti di giunta le (tra cui il presidente Durnwalder) e cinque funzionari provinciali degli uffici competenti. La Procura presso la Corte dei Conti ha presentato il conto per un presunto danno erariale di quasi tre milioni di euro per quella che la magistratura contabile considera, di fatto, una indebita esenzione al pagamento dell’Irap disposta negli anni dal 2004 al 2008 a favore della Sad, società privata concessionaria di servizi di trasporto pubblico. Sono stati citati in giudizio davanti alla Corte dei Conti il presidente Luis Durnwalder, gli assessori o ex assessori provinciali Karl Berger, Luigi Cigolla, Werner Frick, Luisa Gnecchi, Sabina Kasslatter, Michl Laimer, Florian Mussner, Barbara Repetto, Otto Saurer, Richard Theiner, Christian Tommasini, Thomas Widmann.

I funzionari. Assieme a loro dovranno affrontare il processo davanti alla magistratura contabile anche i funzionari provinciali (al tempo dei fatti) Luigi Corradini, Gianfranco Jellici, Roberto Rubbo, Tristano Vicini ed Edith Zanotti. Il danno erariale contestato è di 2.751.979 euro e riguarda la somma complessiva elargita a titolo di rimborso alla Sad dell’Irap, imposta statale che in realtà - sostiene la Procura - la società avrebbe dovuto pagarsi così come fatto regolarmente da altre società che svolgono in concessione servizio di trasporto pubblico. Tale rimborso è stato considerato dal procuratore Robert Schülmers equivalente ad una vera e propria esenzione del tributo in contrasto non solo con la normativa statale in materiale (che almeno sino al 2010 non consentiva intervenenti in tal senso alle province autonome) ma anche con le disposizioni comunitarie in materia di aiuti di Stato.

La decisione. Secondo la Procura contabile la decisione assunta per quattro anni a livello politico venne presa «al di fuori di qualsiasi previsione normativa che legittimasse gli organi provinciali a far sì che il carico del tributo fosse sopportato dalla collettività invece dall’impresa privata». Le delibere della giunta provinciale contestate sono due. Secondo la Procura dai documenti emergerebbe la consapevolezza degli esponenti di giunta dell’assenza dei presupposti giuridici per giustificare le decisioni prese. Nell’atto di citazione il procuratore Robert Schülmers parla espressamente di comportamenti gravi da parte di quasi tutti gli assessori dell’epoca. «Comportamenti - sostiene la Procura - se non dolosi, almeno gravemente colposi». Le posizioni considerate più lievi sono quelle degli assessori Tommasini e Repetto (subentrati negli ultimi mesi) a cui si contesta un comportamento negligente.Una responsabilità aggiuntiva, invece, viene indicata nei confronti dell’assessore competente Widmann che in occasione dell’ultimo rimborso operò personalmente su delega della giunta. Al centro del caso c’è la decisione di considerare opportuno il rimborso dell’Irap alla Sad per il sensibile aumento dell’imposta avvenuta a partire dal 2004 a seguito dell’introduzione dei contratti di servizio con la Provincia. Nel 2007 nonostante il ritorno al sistema contributivo, la Provincia per un anno continuò a pagare.

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