Köllensperger: «Italiani sarò la vostra sentinella»

Il consigliere del Movimento 5 Stelle pronto al debutto: lotta alle grandi opere Gli impegni: da bolzanino difenderò il gruppo italiano dai colpi di mano


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Il Movimento 5 Stelle è l’unico partito nuovo entrato in consiglio provinciale. Ha ottenuto il 2,5%, 7.100 voti. 1.334 preferenze sono andate al capolista Paul Köllensperger, l’unico eletto. Bolzanino, 43 anni, socio di diverse società attive nel settore web e dell’energia rinnovabile, Köllensperger si prepara alla prima seduta del 22 novembre promettendo uno stile diverso di opposizione, l’autoriduzione della propria indennità, la consultazione della base sui provvedimenti, l’impegno sulla democrazia diretta, la battaglia contro le grandi opere e la vigilanza su eventuali «prevaricazioni contro il gruppo italiano».

Come lavorerà in Consiglio?

«Secondo il nostro stile, adottato anche in Parlamento: consultazione della base su disegni di legge, emendamenti e altri provvedimenti attraverso il portale».

In campagna elettorale avevate promesso che gli eletti si sarebbero autoridotti l’indennità a 2500 euro netti al mese. Conferma l’impegno?

«Manterremo fede a quanto promesso. L’indennità verrà decurtata a 2.500 euro, più le spese rendicontate. Utilizzeremo i fondi per i gruppi per garantirci la presenza di un collaboratore».

Come funzionerà tecnicamente l’autoriduzione?

«Non so rispondere e la cosa divertente è che non hanno saputo dircelo neppure in consiglio regionale. Nessuno gli aveva mai posto il quesito. Se, come probabile, ci diranno che non sarà possibile ridurre alla base l’indennità, verseremo l’eccedente in un fondo per il microcredito per piccole aziende, il sostegno alle famiglie in difficoltà oppure donazioni per scopi socialmente utili. Lancio un appello ai miei nuovi colleghi: qualcuno si unisca a me per rendere più ricco il fondo di solidarietà. Rinunceremo anche ai rimborsi elettorali».

Come intende rapportarsi con gli altri gruppi?

«Con i Verdi abbiamo numerosi punti di contatto, a partire dalla sensibilità ambientale e la scuola. Sulla politica economica invece siamo vicini ad alcune proposte dei Freiheitlichen, come la riduzione delle tasse e la sburocratizzazione. Su questa ultima si può lavorare da subito, non ci sono scuse. È uno degli impegni anche del candidato presidente Arno Kompatscher. Se terrà fede a questa promessa, lo sosterremo. Collaboreremo con chiunque intenda portare avanti progetti condivisibili, nell’interesse dei cittadini. Non ci interessa la sigla di appartenenza. Allo stesso modo combatteremo i progetti che reputiamo non socialmente utili».

Voterete anche con la Svp dunque, pur essendo voi forza di opposizione.

«Quando porterà disegni di legge sensati e puliti, li voteremo. Non certo se insisterà sulla politica delle leggi omnibus, che portano un titolo-pretesto e vengono caricate di materie di ogni genere. Sui nostri rapporto con la Svp comunque vorrei essere chiaro: disponibili a votare singoli provvedimenti, non certo a un sostegno di maggioranza. E non credo che le affinità saranno frequenti: ci siamo candidati per smantellare il sistema di potere della Svp basato sulle lobby».

In ogni caso lei prospetta uno stile di opposizione nuovo, pronto a votare con Verdi, Freiheitlichen o Svp.

«A differenza di altri partiti, abbiamo un approccio non ideologico, puntiamo ai temi concreti».

Lei entra in un Consiglio con una destra tedesca più forte, la Svp senza maggioranza assoluta, il gruppo italiano sceso a soli cinque rappresentanti. Come affronterà i temi etnici, a partire dalla toponomastica che dovrà tornare in aula?

«L’astensionismo del gruppo italiano, provocato dalla insofferenza verso i partiti personali, ha agevolato la destra tedesca e la stessa Svp. Nel limite del possibile, insieme ai Verdi, cercheremo di bilanciare questa situazione. Mi opporrò a prevaricazioni verso il gruppo italiano, e derive verso destra. Da sudtirolese bolzanino, sono talmente abituato a stare tra gli italiani che mi considero quasi un mistilingue. L’accordo sulla segnaletica di montagna non ci piace, perché non condividiamo l’ulteriore cancellazione di nomi italiani voluta da Durnwalder, ma ormai è fatta e speriamo che non si debba più discutere troppo di questo tema».

Qual è la sua valutazione del Consiglio uscito dalle elezioni?

«Ritengo molto interessante quanto accaduto nella Svp. Risultato stratosferico per Kompatscher, ottimo per Schuler, buono anche per l’altro ribelle Noggler. Per contro, uno schiaffo a dinosauri come gli assessori Widmann e Mussner. Gli elettori li hanno avvertiti: o cambiate, oppure la prossima volta faremo i conti davvero. Kompatscher lo sa benissimo, si tratta di vedere se avrà il coraggio o la possibilità di assicurare questa svolta. Non sarà facile mettere Widmann alla porta, ma spero di non trovarlo in giunta».

Impegni per i primi mesi?

«La democrazia diretta. Sosterremo il referendum di gennaio per cancellare la legge della Svp e puntiamo a varare il testo della proposta di legge popolare dell’Iniziativa per più democrazia. Siamo favorevoli a consultare la popolazione sulle grandi opere. Come noto, siamo avversari sia del Bbt che dell’aeroporto, ridotto a servizio taxi per i parlamentari della Svp».

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