Kompatscher blocca i 9 milioni stanziati per la nuova sede dell’università

Stop all’acquisto (già deliberato dalla giunta Durnwalder) del palazzo di via Goethe


di Paolo Cagnan


BOLZANO. Un palazzo di pregio in pieno centro storico, una società immobiliare che fa operazioni milionarie con un capitale sociale quasi inesistente, una delibera provinciale che passa con Durnwalder ma poi viene bloccata da Kompatscher.

Sono gli elementi del giallo politico-immobiliare che in queste ore sta facendo perdere il sonno a più d’uno, e che passa per il civico 40-42 di via Goethe, a due passi da piazza Domenicani. Palazzo Schlüsselwirt, così si chiama: sino a un paio d’anni fa, c’era la Hypo-Tyrol. Tra due gioiellieri, di fronte alla libreria Giunti.

Poi, la banca saluta e se ne va. Dove? In via Macello ai Piani, quasi di fronte al Cineplexx, dove è nel frattempo nata la spettacolare City Tower, il palazzo per uffici più alto della città con i suoi 12 piani sull’ex area Caffé del Moro.

I locali di via Goethe - 1.600 metri quadrati di pregio - restano così vuoti e passano di mano, dalla Hypo-Tyrol alla società immobiliare Zebau, una srl di proprietà di Franz e Heinrich Zingerle, cinquantenni di Nova Ponente.

La delibera e l’affare.

Ora facciamo un passettino indietro al 14 ottobre 2013, che non è proprio una data a caso: è il giorno dell’ultima seduta di giunta dell’era Durnwalder. Il presidente manterrà poi il suo ruolo sino all'insediamento del nuovo governatore Arno Kompatscher, ma quel lunedì era di fatto l'ultimo per approvare delibere di una certa rilevanza. Comprese operazioni immobiliari a cui il nuovo esecutivo avrebbe anche potuto guardare con un certo scetticismo, visti i tempi di magra.

Comunque sia: la giunta provinciale approva la delibera d’acquisto (nr. 1504) del palazzo di via Goethe. Per farne cosa? Per cederlo all’università «che ne ha bisogno».

La Casa delle Lingue.

Il palazzo ex Schlüsselwirt è immobile di pregio e secondo la delibera d'acquisto della Provincia “rappresenta una sede di rappresentanza ideale anche in virtù del pregiato materiale edile e dei preziosi dipinti alle pareti e sui soffitti lignei, di pregio storico-artistico”. Nelle intenzioni della LUB, dovrebbe ospitare la Casa delle Lingue, e cioè ospitare sia il Centro di competenza linguistica dell'università (attualmente ospitato nel quartier generale di piazza Sernesi), sia l'Istituto per la comunicazione specialistica e il bilinguismo dell'Eurac: un binomio, quello con l'Accademia europea, che “solo in tal modo consentirà di sviluppare sinergie, creare effettivamente competenze a 360 gradi ed evitare sovrapposizioni”.

A giustificazione dell'acquisto, anche la possibilità di una connessione in fibra ottica con la sede di piazza Sernesi, resa possibile dal canale sotterraneo di piazza Domenicani. Connessione che consentirà alla Casa delle Lingue di effettuare la trasmissione-dati da e per il centro di calcolo.

Prezzo congruo?

Il valore di mercato dell'immobile - superficie di 1.660 metri, come detto - è stata calcolata dall’Ufficio estimo in sette milioni 963 mila euro, ma la Provincia ha speso otto milioni 800 mila euro. Ma perché l'ha pagato di più?

Perché “in caso di particolare, giustificato interesse all'acquisizione di un immobile, è prevista la facoltà di uno scostamento del 10% rispetto all'importo di stima”.

Le stranezze.

Il colpaccio, come detto, l'avrebbe fatto la Zebau srl, sede legale a Bolzano, specializzata in compravendite immobiliari, di proprietà dei cinquantenni Franz e Heinrich Zelger. La particolarità è che la società ha un capitale sociale di appena 20 mila euro. Decisamente poco, per effettuare la cessione di un palazzo del valore di oltre otto milioni di euro. Anomalia ancor più evidente dopo aver detto che la stessa Zebau ha gestito tutta l'operazione City Tower, con il suo «architetto di fiducia» Roberto Nicoli, scomparso di recente. Quale banca concederebbe copertura finanziaria di questo livello a una “misera” srl da 20 mila euro, senza adeguate garanzie? Per carità, tutto assolutamente legittimo. Ma più d’uno, oggi, pensa che dietro la Zebau possa nascondersi un terzo soggetto, regista «coperto» di queste operazioni immobiliari.

Kompatscher blocca.

Qualche dubbio dev’essere venuto anche al governatore Kompatscher, che ha di fatto bloccato l’acquisto del palazzo di via Goethe, malgrado la delibera già approvata e grazie al fatto che non contenesse un impegno di spesa formale. Dunque, ci si può ripensare. Kompatscher vorrebbe trasferire il Centro lingue (ora in via Sernesi) nel futuro polo bibliotecario, un po’ per “compatibilità d’interessi”, un po’ per risparmiare quei quasi nove milioni di euro. Non è, questa, l’unica delibera della passata giunta provinciale che l’attuale esecutivo sta valutando con molta attenzione.

E adesso? Affare sfumato, a quanto pare. Il punto è: chi se ne avrà a male?

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