BOLZANO. Arno Kompatscher non allargherà la giunta provinciale. «Il prossimo esecutivo andrà da sette a nove assessori», annuncia il candidato presidente della Svp. Non si è mai dimostrato entusiasta verso l’ipotesi di una giunta a 11, che consentirebbe di nominare due assessori italiani. L’attuale legge elettorale provinciale fissa un tetto massimo di nove componenti (andrebbe cambiata per allargare la giunta), ricorda Kompatscher, «e aumentare gli assessori non sarebbe opportuno per come sono andate le elezioni». Annuncia anche che la giunta si riunirà al martedì, non più al lunedì: «Così il lunedì potremo prepararci». Troppe volte, aveva sottolineato in campagna elettorale, la Svp aveva dovuto recepire il lunedì pomeriggio le scelte della giunta.

Si è concluso ieri in consiglio provinciale il giro di consultazioni di Kompatscher e dell’Obmann Richard Theiner con i partiti. La scuola, è emerso, è uno dei nervi scoperti della Svp. Non la scuola mista, ma semplicemente una accelerazione sulle sezioni bilingui nella scuola italiana.

Kompatscher e Theiner hanno incontrato ieri mattina Elena Artioli (Forza Alto Adige-Lega nord- Team A), Alessandro Urzì e Maurizio Vezzali (Alto Adige nel cuore). Nel pomeriggio Andreas Pöder (BürgerUnion) è arrivato con gli altri due leader della coalizione elettorale, Albert Pizzinini (Ladins Dolomites) e Thomas Egger (Wir Südtiroler). A quel punto a Kompatscher e alla vice Obfrau Martha Stocker (in sostituzione di Theiner) si è aggiunto Florian Mussner come voce ladina. Chiusura delle consultazioni con Paul Köllensperger e Maria Teresa Fortini (M5S), Kompatscher e Theiner. Il quadro ora è chiaro. Tra venerdì e sabato Kompatscher e Theiner riuniranno il Präsidium o la Parteileitung della Svp per riferire il risultato degli incontri e discutere le possibilità di alleanza, «con uno o più partiti». La votazione è prevista lunedì nel Parteiausschuss. La conferma del patto con il Pd, senza allargamenti di maggioranza verso Verdi o Freiheitlichen continua a sembrare la più probabile. Kompatscher ieri ha confermato l’impostazione dei colloqui di due ore con i partiti. Unica eccezione, Elena Artioli (ormai gelo con Michaela Biancofiore). Incontro chiuso dopo una oretta e colazione tutti insieme. «Cappuccino e brioche, pagati personalmente da Kompatscher», racconta la consigliera. Con i Verdi martedì c’era stato il gelo sulla proposta di scuola bilingue come offerta alternativa alla scuola tedesca e italiana. Ieri freddezza Svp anche sulla proposta di Elena Artioli di potenziare le classi bilingui nella scuola italiana (uno dei punti portanti del Pd, tra l’altro). Riferisce la consigliera: «Sono in difficoltà, credo che temano ripercussioni per la scuola tedesca. Insistono più sulle possibilità di incontro nell’extra scuola». Con Artioli, Pöder e Urzì si è parlato molto di crisi, famiglie, tasse. Il metodo Kompatscher piace. «Che siamo all’opposizione o maggioranza, l’importante è che le nostre proposte valide possano essere accolte. Speriamo che sia questa la novità Kompatscher», sottolineano sia Artioli che Urzì. «C’è bisogno di coraggio per cambiare», aggiunge Urzì. Pöder ha proposto la riduzione degli assessorati, con accorpamento delle competenze economiche. Si è parlato anche di Bolzano. «Ho chiesto di ricordare che la crisi economica colpisce soprattutto le città e il gruppo italiano», riferisce Artioli. Sulla toponomastica confronto serrato con Urzì, che si dichiara a favore del concetto di uso, «purché sia garantito a ogni gruppo linguistico stabilire cosa è in uso nella propria lingua». Positivo anche Köllensperger: «Buono l’approccio di Kompatscher. Non faremo opposizione a prescindere: su sburocratizzazione, sostegno alle piccole-medie imprese e sviluppo della autonomia siamo disposti a collaborare».

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