La lettera

L’Asl: sanitari no-vax, chi prova a rientrare verrà allontanato 

Comunicazione urgente del direttore generale Zerzer a tutti i Comprensori sanitari: «Le sospensioni accertate dal Dipartimento di prevenzione non sono terminate il 31 dicembre Chi si presenterà in reparto o presso un servizio dovrà essere mandato via»



BOLZANO. Il personale sanitario non vaccinato e sospeso senza stipendio non può tornare a lavorare in questi primi giorni di gennaio. Chi si presenterà verrà allontanato. Lo scrive il direttore generale Asl - Florian Zerzer - in un comunicato urgente inviato a  tutti i direttori di Comprensorio: «Come concordato con la Ripartizione affari legali si informano i direttori che gli effetti delle sospensioni accertate dal Dipartimento di prevenzione e disposte dal datore di lavoro non terminano il 31 dicembre. Vorrete pertanto allontanare dal reparto o dal servizio coloro che, attualmente sospesi, si presentino al lavoro a gennaio».

L’Azienda sanitaria non scherza. Il personale no vax - più di mille persone fuori e dentro l’Asl - sospeso senza stipendio fino al 31 dicembre, si prepara a rientrare per un cavillo. Stanno infatti girando sul web indicazioni - più o meno autorevoli - secondo le quali dal primo gennaio 2022 tutti gli operatori finora sospesi dall'Asl (in totale più di mille tra medici, infermieri, operatori delle case di riposo, liberi professionisti, farmacisti, dentisti ecc.), potranno tornare in servizio, anche senza vaccinarsi, in quanto le sospensioni decretate nei loro confronti sono destinate a scadere il 31 dicembre.

Succede che il nuovo decreto che ha integrato e in parte sostituito il precedente sull'obbligo vaccinale ha eliminato la scadenza delle sospensioni al 31 dicembre solo per il personale scolastico, forze dell'ordine e personale amministrativo Asl, facendola slittare al 15 giugno 2022, ma non l’ha fatto per medici e infermieri, che di conseguenza potrebbero riprendere servizio tra pochi giorni e rimanerci fino alla definizione di una nuova procedura di sospensione (che non spetta all'Asl ma ai relativi Ordini professionali).

Con la conseguenza che anche senza vaccino più di mille operatori potrebbero comunque lavorare per i 5 giorni che hanno a disposizione per giustificare la mancata vaccinazione, nonché per gli ulteriori 20 giorni previsti per la eventuale prenotazione del vaccino.

«Sicuramente il decreto 172/21 non brilla per chiarezza - dice l’avvocato Marco Cappello, direttore della Ripartizione legale dell'Asl - ma la sospensione è efficace fino al completamento del ciclo vaccinale, per cui è ovvio che il personale sanitario già sospeso - perché non vaccinato - a gennaio non potrà rientrare in servizio». Questione ribadita con decisione da Zerzer. V.F.













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