L'Aspiag: "100 milioni per il megastorePossiamo realizzarlo a Bolzano sud"

L'ad Klotz: pronti a investire e a gestirlo, ma servono 30 mila metri quadri


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Il gruppo Aspiag rompe gli indugi e si propone ufficialmente per realizzare il nuovo centro commerciale di Bolzano: «Siamo la più importante azienda dell'Alto Adige come fatturato, il più grande datore di lavoro di tutta la provincia. E siamo specializzati nella costruzione e nella gestione di megastore: ne abbiamo realizzati già 23 tra cui il Sillpark di Innsbruck. Sarebbe assurdo che la politica progettasse il centro commerciale senza di noi», dice l'amministratore delegato dell'Aspiag Paul Klotz.
Klotz, a Bolzano si torna a discutere di centro commerciale. Serve?
«È indispensabile. Bolzano è una delle poche città del Nord Europa che non ha una simile struttura».
Ora c'è il megastore dei Podini in via Galilei dove l'Aspiag è presente con un proprio supermercato...
«Ma quello di via Galilei, così come il Centrum di via Galvani, non si possono definire dei centri commerciali. Sono troppo piccoli».
Come ve lo immaginate il centro commerciale?
«Serve una superficie di almeno 25-30 mila metri quadrati per ospitare negozi di abbigliamento, dell'elettronica, di scarpe, un grande supermercato per gli alimentari. E servizi come un ufficio viaggi, una lavanderia, tutti gli esercizi di ristorazione. I posti auto devono essere almeno duemila, meglio se sono di più».
Con quali orari di apertura?
«L'orario continuato è fondamentale, l'ideale sarebbe dalle 9 alle 21. Con apertura garantita di domenica e nei festivi in cui tengono aperti anche gli altri negozi della città».
Meglio in centro o in periferia?
«In periferia, non c'è dubbio. Il centro commerciale non serve solo la città, diventa un punto di attrazione anche per chi viene da altri paesi e per i turisti. Diventano quindi fondamentali la raggiungibilità e i collegamenti stradali. Da questo punto di vista Bolzano Sud è ideale: si arriva velocemente da Laives attraverso la variante, c'è lo sbocco della MeBo e il casello dell'A22. Il traffico cittadino non verrebbe appesantito in alcun modo».
Chi dovrebbe realizzarlo: privati o ente pubblico?
«I privati, è così dappertutto. Dev'esserci chiaramente condivisione sul progetto con il Comune, che deve garantire i servizi. Ma la costruzione e la gestione spetta agli imprenditori».
L'Aspiag lo farebbe?
«Certamente, siamo specializzati in questo settore. Siamo pronti a costruire un "tempio dello shopping" chiamando i migliori architetti, qualcosa che possa essere un biglietto da visita per tutto l'Alto Adige».
Con quale investimento?
«Parlando in milioni di euro, una somma a tre cifre. Costruire un centro commerciale come lo intendiamo noi costa almeno 100 milioni».
E come si recuperano tanti soldi?
«Attraverso gli affitti degli spazi. Parliamo di un investimento a lungo termine, non ci aspettiamo certo di rientrare in pochi anni».
Col megastore i prezzi scenderanno?
«I prezzi del centro commerciale sono gli stessi che vengono praticati altrove. Chi va in un centro commerciale non lo fa perché i prezzi sono più bassi ma perché è un'esperienza e perché si trova tutto in uno stesso posto».
Quali negozi dovrebbero trovare spazio in questo centro commerciale?
«I migliori. Bisogna puntare su un mix equilibrato di catene internazionali e imprenditori locali. Accanto a grandi marche conosciute come Zara e "H&M" devono trovare spazio negozi tradizionali: l'offerta gastronomica, ad esempio, ma anche i prestatori di servizi come tour-operator o lavanderia. L'esperienza insegna che questo tipo di attività in un centro commerciale funzionano meglio se sono gestiti da imprenditori del posto».
Realisticamente quando potreste partire?
«Progettare e gestire centri commerciali è il nostro lavoro. Aspettiamo soltanto che la politica decida il da farsi, noi siamo pronti a proporci come parte attiva fin da subito».

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