Bolzano

L'esonero di padre Anish: cento firme per farlo restare

Il collaboratore spirituale della Sacra Famiglia lascerà l'incarico il 2 maggio. La lettera di una parrocchiana: «Non siamo stati nemmeno interpellati. É un'ingiustizia»



BOLZANO. Grande dispiacere per i fedeli e i parrocchiani della chiesa Sacra Famiglia di via Napoli. Anish Kizhackemundakam, conosciuto come padre Anish, è stato esonerato dall'incarico. La scorsa settimana la comunicazione da parte del vescovo Ivo Muser. Indiano di origine, è arrivato a Bolzano da Toronto nell'aprile 2023. Ad agosto era stato nominato assistente spirituale presso la cappella dell'ospedale San Maurizio. Attualmente presta servizio nella parrocchia Sacra Famiglia, dove è collaboratore spirituale. Dovrà lasciarla a partire dal 2 maggio, quando entrerà in vigore il provvedimento. Sono quindi gli ultimi giorni che restano a Kizhackemundakam nella chiesa di via Napoli.

I parrocchiani della Sacra Famiglia non ci stanno, e hanno raccolto centinaia di firme, accompagnate da uno scritto su come opera il padre, perché venga fatto un passo indietro. «Tutto caduto nel vuoto», scrivono in una lettera al nostro giornale, di cui, sottolineano: «Lui non è assolutamente a conoscenza». Si tratta infatti di un'iniziativa partita dai firmatari, affinché si conosca la stima che il sacerdote nutre tra fedeli e parrocchiani. Ieri pomeriggio profondo dispiacere durante una delle ultime funzioni celebrate da Kizhackemundakam.

Quanto al motivo che ha spinto la Diocesi a prendere un tale provvedimento, questo non era stato specificato nella nota diffusa nei giorni scorsi. La lettera dei parrocchiani «Padre Anish è degno di ogni rispetto, si prodiga per tutti in parrocchia, ed è sempre a disposizione», scrive nella lettera una parrocchiana, «Le sue Messe trasmettono una profonda spiritualità. Chiunque volesse constatarlo personalmente, è invitato ad assistere alla funzione nella chiesa Sacra Famiglia, sabato alle 17.30, domenica alle ore 9 e i giorni feriali alle 18. Così avrebbe l'occasione di conoscere personalmente padre Anish. Purtroppo, però, - prosegue - abbiamo tempo solo fino al 2 maggio. I parrocchiani mai sono stati interpellati per fornire un parere. Innumerevoli tentativi sono stati fatti, compresa la lettera dettagliata sul suo operato, e le centinaia di firme». E la lettera si conclude così: «Ritengo dunque una grande ingiustizia allontanare padre Anish, e spero che il maggior numero di persone possibile si rechi alle sue messe per poterlo conoscere».













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