L’Ici costava 19 milioni, l’Imi ne vale 45

In un decennio rincaro del 237%: rispetto al 2004 quest’anno i bolzanini spenderanno 25,7 milioni euro in più


di Davide Pasquali


BOLZANO. Ammesso e non concesso che le aliquote non vengano ulteriormente ritoccate al rialzo, come appena richiesto alla Provincia dal Consiglio dei Comuni, quest’anno i bolzanini arriveranno a pagare circa 44,5 milioni di euro di Imi, ossia 25,7 milioni di euro in più rispetto a quanto si pagava un decennio fa con l’Ici. Il Comune nel 2004 incassò 18,8 milioni di euro. Nel 2014 dalle imposte sugli immobili il municipio ne incasserà molti di più. Ma - si difende la maggioranza comunale, che ha scelto di imporre le aliquote in assoluto più alte possibile per le seconde case sfitte, agevolando poco quelle affittate - quei soldi servono per ripianare mancati trasferimenti dalla Provincia. «Dobbiamo incassare di più da una parte, perché incassiamo molto meno dall’altra». Fatto sta che un rincaro del 237% in un decennio, alle tasche dei bolzanini pesa, eccome. Ancor più in un periodo di crisi economica. Ed è magra la consolazione nel sapere che i 44,5 milioni dell’Imi 2014 sono inferiori ai 47 dell’Imu 2012. Sono pur sempre di più dei 38,3 milioni pagati di Imu l’anno scorso. Un rincaro di 6,8 milioni in un solo anno.

L'Imu, si difende la maggioranza che attualmente regge il Comune, aveva rappresentato già all’origine una seria boccata d'ossigeno per le finanze dei Comuni, dissestate dai vari tagli subiti. In primo luogo era un’imposta introdotta dallo Stato e che quindi non poteva essere politicamente imputata ai Comuni, ma soprattutto, nonostante una parte di questa andasse appunto a rimpinguare le casse centrali, aveva visto il suo controvalore lievitare rispetto alla precedente Ici (si pensi soltanto alla rivalutazione della rendita del 60%).

Per l’Ici, negli anni precedenti, a Bolzano si incassavano in media circa 21 milioni: 17,5 per seconde case, attività produttive e aree fabbricabili più 3,5 milioni per il rimborso statale a compensazione dei mancati introiti sull’Ici prima casa.

Per l’Imu, nel 2012 il Comune di Bolzano aveva invece incassato circa 29 milioni di euro. Il maggior gettito Imu rispetto all’Ici previsto a bilancio era stato pari a 8 milioni di euro. Nel 2012, però, il contributo alla finanza pubblica e la spending review avevano pesato sul Comune per circa 6,6 milioni di euro. È evidente, come sostiene il consigliere di maggioranza Claudio Della Ratta, «che l’Imu nel 2012 fosse servita al Comune principalmente per compensare i tagli subiti dalla finanza locale».

Nel bilancio di previsione 2013 era stata indicata la stessa cifra prevista nel 2012, ossia 28 milioni: 7 milioni per le seconde case, 11 per i fabbricati produttivi, 1 per le aree produttive e 9 per le 29.000 prime case della nostra città.

Successivamente, però, l’imposta prevista sulla prima casa era stata abolita, prevedendo il rimborso ai Comuni, ma la Provincia non aveva girato al Comune tale cifra, trattenendola a compensazione del maggior gettito richiesto dallo Stato sulla quota di competenza 2012. Era infatti previsto che quanto incassato in eccesso rispetto all’Ici andasse riversato allo Stato, ma un accordo Stato-Provincia aveva inizialmente consentito di trattenere nel 2012 presso i Comuni buona parte di questi soldi. Solo 17 dei 43 milioni incassati in Alto Adige - in eccesso rispetto all’Ici - erano stati inizialmente riversati allo Stato; poi però, nel 2013, lo Stato aveva preteso la parte rimanente relativa al 2012.

Fortunatamente per il Comune, il decreto Letta, oltre a prevedere l’abolizione della Imu prima casa, ha restituito ai Comuni il gettito da loro versato per gli altri fabbricati, inizialmente previsto a favore dello Stato. Grazie a questo introito Bolzano ha potuto pareggiare il bilancio 2013.

In sintesi aveva previsto un’entrata per Imu prime case (9 milioni) poi non introitata perché trattenuta dalla Provincia, ma ha introitato 10 milioni, non previsti a bilancio, perché inizialmente di competenza dello Stato e poi lasciati ai Comuni. Sempre per un accordo vigente, lo Stato ha versato nel 2012 e nel 2013 il controvalore di quanto stimato in meno dai Comuni per l'Ici prima casa (3,5 milioni l'anno).

Qualcosa di paragonabile accadrà quest’anno: la Provincia ci taglia i trasferimenti? Ce li prendiamo dall’Imi. Per la precisione, 7,7 milioni in più che non se avessimo lasciato le aliquote base (0,76%).

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