L’idea: i pedaggi sui passi e in cambio bus gratuiti

La Provincia pensa a questa soluzione per frenare il traffico di auto sulle Dolomiti - L’assessore Widmann dovrà trattare, in questa direzione, con Belluno e Trento


di Aldo De Pellegrin


BOLZANO. Il trasporto pubblico gratuito sui passi dolomitici. Questa sembra essere la “merce di scambio” che la Provincia di Bolzano è intenzionata a usare con le province e le regioni confinanti, per piegarne le resistenze in materia di pedaggio sui passi dolomitici e, più in generale, di limitazione del traffico automobilistico turistico sulle strade di montagna nel territorio soggetto alla tutela Unesco. Sull’argomento ha riferito ieri il presidente Durnwalder annunciando che la giunta provinciale ha incaricato l’assessore ai trasporti, Thomas Widmann, di seguire le trattative con Belluno e Trento per arrivare a una soluzione comune. Questa dovrebbe vedere gli introiti dei pedaggi riscossi per i passaggi sui passi dolomitici. confluire in un fondo comune, con il quale finanziare la gratuità dei bus navetta per il trasporto di persone sui medesimi tracciati.

Il problema traffico. Il traffico e il rumore lungo le strade di montagna, in particolare sui passi dolomitici dove l’equilibrio ambientale e paesaggistico è fra i più delicati, sono da sempre tra i problemi più sentiti dalla popolazione altoatesina. Ma come fare per risolverli? In giunta provinciale si è convinti dell’efficacia dei pedaggi nel ridurre i transiti superflui, e in questo senso si è raggiunto un accordo per il passaggio di un certo numero di strade alpine a questo tipo di permesso di transito. «Da tempo - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - stiamo discutendo con Belluno e Trento per trovare soluzioni condivise su questo argomento, e ora abbiamo incaricato l’assessore alla mobilità Widmann di seguire le trattative. Se non si arrivasse a un accordo, siamo anche disponibili a proseguire da soli».

Idee e finanziamenti. L’obiettivo dell’esecutivo altoatesino è quello di utilizzare i soldi raccolti con i pedaggi per finanziare un servizio di trasporto pubblico gratuito che contribuirebbe a ridurre il traffico e dunque l’inquinamento, mantenendo intatta la mobilità e i flussi turistici sui passi. Una soluzione che, proprio grazie al punto di contatto rappresentato dalla mobilità pubblica e gratuita, sembra in grado di smuovere le posizioni delle province confinanti (Belluno e Trento) e anche degli operatori economici disseminati sulle strade interessate. E se i fondi derivanti dai pedaggi non dovessero rivelarsi sufficienti, il presidente altoatesino si è dichiarato pronto a investire nel servizio almeno parte dei 40 milioni di euro del cosiddetto fondo Brancher destinato alle aree confinanti con Alto Adige e Trentino .

Verdi all’attacco. Nel frattempo anche i Verdi tornano alla carica nello loro lotta ai centauri sulle strade di montagna dell’Alto Adige. Serve una nuova tutela dall’inquinamento acustico, affermano Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba, che vogliono impegnare la giunta ad agire prima dell’estate contro i “fracassoni”. Dopo una serie di misurazioni, da effettuare a cura dell’Ufficio aria e rumore, in collaborazione con il Questore, i comuni e le forze di polizia, la documentazione sui superamenti dei valori limite potrebbe introdurre un provvedimento di limitazione al transito dei motocicli sui passi. Con ciò, concludono i Verdi, l’Alto Adige compirebbe un passo importante per la qualità di vita dei suoi abitanti e lancerebbe un segnale di sicuro effetto pubblicitario per un turismo dolce.

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