L’Ipes incassa 36 milioni dagli affitti

Ogni anno ristrutturati 120 alloggi a misura di anziani e disabili. Al via la progettazione del condominio a Druso Est


di Davide Pasquali


BOLZANO. Può essere visto anche da questo punto di vista, l’Ipes: un grande operatore immobiliare. E allora si può parlare di volume d’affari: quasi 52 milioni di euro l’anno, di cui 36 costituiscono i ricavi dai canoni d’affitto, nonostante il prezzo medio pagato si attesti mensilmente sui due euro al metro quadro, contro gli almeno 7 del mercato privato. È il bilancio dell’Istituto provinciale edilizia sociale presentato ieri sera alla sede di via Milano. Dove si sono anche illustrate le novità attuali e prossime venture: tre grossi edifici in fase di risanamento energetico a Bolzano, cento e venti alloggi l’anno messi a norma per le esigenze di anziani e disabili, il via alla progettazione del lotto di pertinenza Ipes a Druso Est.

Come si è spiegato ieri, l’Ipes ha un bilancio stratosferico, dovuto per buonissima parte al patrimonio immobiliare di proprietà: 1,35 miliardi di euro. Il volume d’affari annuo, su base 2016, è stato di 51.847.952 euro. Un mastodonte burocratico, l’Istituto: 50 mila fatture passive ricevute pagate e archiviate, 170 mila avvisi di pagamento emessi agli inquilini. Gli alloggi di proprietà dell’istituto sono attualmente 13.349. Gli appartamenti ora come ora in costruzione assommano a 91, quelli in progettazione a 141. In totale, saremo dunque a 13.581. Per l’attività costruttiva, nel corso del 2016 si sono spesi 29,9 milioni di euro. In totale, l’Ipes l’anno scorso ha incassato 36,38 milioni di euro in affitti.

Attualmente, l’Ipes possiede edifici, in totale sono 560, in 110 dei 116 comuni altoatesini; 29.300 sono gli inquilini, per lo più persone singole o coppie. Il 50% dei titolari di contratto d’affitto ha un’età superiore ai sessant’anni.

Per quanto riguarda l’attività costruttiva, come ha precisato ieri l’ingegner Gianfranco Minotti dell’Ipes, allo stato attuale si sta puntando sulle straordinarie manutenzioni più che sulle nuove costruzioni. Tre gli interventi importanti, tutti a Bolzano. Sono il progetto Sinfonia. Un risanamento che si sarebbe fatto in ogni caso, era già previsto. Ma si è presa la palla al balzo per sfruttare i finanziamenti europei. Si raggiungeranno così standard realizzativi ed energetici molto più elevati. Si tratta di: via Brescia-via Cagliari, 106 appartamenti, si è sopraelevata la struttura per costruirne 10 nuovi, metà edificio è quasi pronto, lavori al termine nel 2018; c’è poi da considerare via Similaun ai civici 10-12-14, 59 appartamenti, lavori iniziati a giugno, si finirà nel 2018. E infine via Palermo, civici 74-80, già appaltato, il cantiere partirà a novembre.

Inoltre, mentre i privati già hanno iniziato a lavorare e le cooperative lo faranno nel 2018, l’Ipes sta avviando in queste settimane la progettazione della propria torre, una delle 14, nel nuovo rione di Druso Est.

Altro dato fondamentale fornito ieri da Minotti: ogni anno l’Ipes adegua 120 alloggi alle esigenze di anziani e disabili. Si tratta per lo più di adeguamenti dei bagni: via la vasca, ecco la doccia. I tempi di reazione dell’istituto sono rapidissimi: ora si stanno adeguando gli appartamenti per i quali è stata avanzata richiesta a maggio.

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