La bambina in divisa, mascotte degli alpini bolzanini

Era il 1939. Lei era la mascotte delle penne nere bolzanine. Quella "bambina" è Maria Rosaria Jaforte, classe 1932



BOLZANO. Un vero tesoro che racconta una parte della storia della comunità italiana dell'Alto Adige. Le decine di foto che stanno arrivando al nostro indirizzo (alpini2012@altoadige.it) e le segnalazioni dei lettori al gruppo facebook attivato dal nostro giornale («Alpini, ricordi di naia: io c'ero»), rappresentano un patrimonio eccezionale che ci permette di conoscere storie che altrimenti rischiavano di andare perse per sempre. E di recuperare immagini e foto del nostro passato.

Storie come quella della «bambina vestita da alpino». Era il 1939. Lei era la mascotte delle penne nere bolzanine. Quella "bambina" è Maria Rosaria Jaforte, classe 1932. La signora Jaforte sa quanto passato e presente viaggino mano nella mano; sa quanto suo padre, Nicola Raffaele Jaforte, valoroso alpino nel cuore e nell'anima e primo sindaco di Caldaro dopo la Liberazione, rimarrà per sempre dentro di lei.

Nel 1939, come si vede, appunto, nella foto, Maria Rosaria, indossò il cappello con la penna nera per fare la mascotte durante una ricorrenza del battaglione di cui il babbo faceva parte. Non è difficile quindi capire chi le abbia trasmesso l'amore per gli alpini. Per quel corpo in cui lei vede incarnati ancora oggi valori come il senso di solidarietà e il senso di pace. Valori ai nostri giorni forse messi in secondo piano.

«Nella vita amate Dio, patria e famiglia - ricorda Maria Rosaria. Questi mi ha insegnato mio padre». In un'altra foto, custodita come una gemma preziosa, si vede il papà sfilare alla "mitica" adunata di Bolzano dell'ottobre del 1949. «Erano i tempi in cui avere poco era già tanto, oggi sono quelli in cui chi ha tanto pensa di avere poco», dice la signora nella sua bella casa di Maso della Pieve a Bolzano.

«Il tempo cambia molte cose, ma sono le poche che rimangono indelebili che ci aiutano a capire quanto sono importanti».

1949-2012: anni di adunate nazionali degli alpini a Bolzano. Scenari completamente diversi, stesse emozioni, voglia di divertirsi, di stare insieme, ma anche di riflettere e di ricordare i caduti. «Esiste un solo Dio - continua la signora Jaforte - non ne esiste uno che parla italiano e uno che parla tedesco e per questo spero che l'adunata sia un momento di unione per tutti". Maria Rosaria Jaforte l'11, 12 e 13 maggio 2012, con i suoi ricordi, stringendo una mano al presente e una al passato, ci sarà. (de.mi.)













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