La bimba vuole papà, la mamma sviene

Drammatica udienza in tribunale: la donna rimane a terra mezz'ora



BOLZANO. Momenti drammatici in tribunale. Nell'ufficio della giudice civile Francesca Muscetta, una giovane donna - da tempo provata per una prolungata battaglia legale con l'ex marito per il collocamento della figlioletta di sei anni - non ha retto alla tensione e dopo aver avuto notizia di cosa la bambina aveva detto al giudice, è stramazzata a terra. Si è temuto il peggio perchè la donna ha perso conoscenza, ha iniziato a rantolare e a perdere saliva. E' stato l'avvocato David Biasetti (legale della signoraz) a chiamare tempestivamente il 118 e a chiedere un intervento sanitario urgente. La situazione si è protratta per circa mezz'ora in quanto la donna, in un primo tempo curata dall'avvocato con fiori di Bach, è risultata più grave del previsto. La forte tensione accumulata e la notizia appresa dalla donna per bocca dello stesso giudice, avrebbero provocato uno stato di stress tale da sfociare in una situazione decisamente critica, al punto che il medico e gli operatori sanitari giunti con l'ambulanza hanno deciso di non procedere immediatamente al trasferimento della donna in ospedale. In sostanza la signora per circa mezz'ora è stata considerata non trasportabile. La donna è rimasta sdraiata a terra sul pavimento dell'ufficio della giudice Muscetta che ha messo a disposizione alcuni fascicoli processuali da utilizzare come «cuscino» e permettere alla malcapitata anche di tenere un po' alzate le gambe per favorire una migliore circolazione. In queste condizioni la signora è stata «stabilizzata» e curata con la somministrazione sul posto di una flebo. L'attività giudiziaria nell'ufficio del magistrato è rimasta interrotta per oltre mezz'ora. Solo quando la signora è risultata più calma, grazie all'effetto dei farmaci, la donna è stata sistemata su una barrella e trasportata in ambulanza all'ospedale ove è stata ricoverata per un paio di giorni. Al centro del caso c'è la difficile gestione da parte di due ex coniugi dei loro doveri genitoriali nei confronti della bambina di sei anni. Nella sentenza di separazione (sfociata poi in divorzio) il giudice ha disposto l'affidamento congiunto della piccola ad entrambi i genitori con collocamento prevalente presso l'abitazione della madre. In termini meno tecnici e giuridici la sentenza prevedeva che la bambina fosse affidata (per quanto riguarda la responsabilità della sua crescita) ad entrambi i genitori ma che vivesse con la mamma. L'udienza che si è svolta qualche giorno fa davanti alla giudice Francesca Muscetta era conseguenza del terzo tentativo messo in atto dal padre di ottenere che la figlia andasse a vivere prevalentemente con lui. Un tentativo che l'ex moglie era riuscito a respingere per due volte. L'altra mattina al terzo tentativo è successo quello che la donna probabilmente non avrebbe mai considerato possibile e cioè che la bambina prendesse una posizione non favorevole a lei. La piccola, sentita da sola dalla giudice Muscetta, avrebbe riferito al giudice di trovarsi meglio a casa del papà. Quando la donna ne ha avuto comunicazione dal magistrato, è stramazzata sul pavimento colta da uno stato di shock che nessuno poteva immaginare e che ha fatto anche temere il peggio, con la necessità anche di evitare che la bambina potesse rendersi conto della situazione vedendo la madre a terra in stato confusionale totale. Per questo la piccola è stata accompagnata all'esterno del palazzo di giustizia.

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