La campagna: «Basta con i ciclisti prepotenti»

Marangoni (La Stanza) chiede al sindaco spazi sicuri per chi cammina e multe per chi sgarra


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Passeggiare sovrappensiero, con il naso all’insù ad ammirare i palazzi storici del centro, e magari fermarsi all'improvviso, col soprassalto dell'ispirazione che attraversa la mente. I registri del pronto soccorso sono pieni dei nomi di chi ci ha provato. È così che nasce il movimento di liberazione delle zone pedonali dallo strapotere delle biciclette, peggio ancora se elettriche: si chiama “Free Walk International”, ed ha lo scopo di sensibilizzare le amministrazioni pubbliche a far rispettare, oppure ad istituire dove sono ancora assenti, le essenziali regole di convivenza stradale tra chi va a piedi e chi pedala.

«Ci siamo ispirati ad una frase del grande filosofo Jean Jacques Rousseau – racconta Pietro Marangoni – che diceva “Amo passeggiare a mio piacimento e fermarmi quando ne ho voglia”». La rivendicazione del rispetto degli spazi pedonali parte da una constatazione di fatto: le biciclette sono dovunque, si muovono a qualsiasi velocità in mezzo alla gente, sui marciapiedi, nei vicoli, in centro e sulle strisce pedonali. E nessuno le ferma, le multa o almeno redarguisce le persone, troppo spesso indisciplinate, che sono alla guida. Per le strade ad alta densità ciclabile di Bolzano questo non è un problema da poco. Chi paga lo scotto di questo fenomeno dilagante è soprattutto il pedone, l'anello finale della catena alimentare della strada, dove il pesce grande mangia quello più piccolo.

«Le regole in questa città esistono già – afferma Marangoni – ci sono segnaletiche, spazi riservati alle due ruote, decine di chilometri di piste ciclabili e tutte le infrastrutture necessarie, però continuiamo a doverci guardare le spalle sui marciapiedi e nelle zone chiaramente segnalate come pedonali».

Tanto per fare un ripasso della questione: sarebbe vietato (in questi casi il condizionale è d'obbligo) andare in bici per tutto il centro, compresa via Museo, via Portici, piazza Erbe e piazza Walther; si dovrebbe accompagnare la bicicletta camminando ogni volta che si attraversa la strada sulle zebre in assenza della banda rossa sull'asfalto che indica la pista ciclabile, è sempre e comunque proibito pedalare sui marciapiedi.

«Non vogliamo dichiarare guerra ai ciclisti – afferma Marangoni – noi stessi lo siamo, però vogliamo lottare per riuscire a camminare in santa pace senza trasformare una passeggiata in un giro sulle piste di slalom».

E allora il primo a dover intervenire è il sindaco Luigi Spagnolli.

«Teniamo sotto osservazione la questione da diversi mesi, abbiamo scattato decine di fotografie, ci fosse stato un solo vigile urbano che ha fatto una multa ad un ciclista». E se un movimento si riconosce dai suoi simboli, quelli adottati da Free Walk sono estremamente chiari: nel logo, sotto la scritta, c'è l’Ampelmann (letteralmente l’uomo semaforo) verde, l'uomo con il cappello a falda larga che cammina sui semafori della vecchia Berlino Est e che è diventato ormai un simbolo della città liberata; mentre la campagna di affissioni è dominata dalla parola Respect, accompagnata dal segnale stradale della corsia ciclabile che scorre di lato a quella pedonale, ben separate da una striscia continua.

«Se la bicicletta è il simbolo della nuova mobilità sostenibile – termina Marangoni – il pedone lo è a maggior ragione; questa campagna reclama rispetto anche a favore dei soggetti tradizionalmente più deboli, come anziani con il bastone, mamme col passeggino e bambini, ma non solo, si tratta di un passo avanti nell'immaginare la mobilità del futuro, in cui le biciclette sono destinate ad essere sempre più presenti, e per questo sarà sempre più necessario organizzarne il traffico: vogliamo che vengano chiaramente definiti dei percorsi pedonali sicuri e debitamente segnalati».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

il rimpatrio

Chico Forti, il grande giorno: di nuovo in Italia. «Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre»

L'aereo con a bordo il 65enne trentino, condannato all'ergastolo in Florida per omicidio, è atterrato a Pratica di Mare. Visibilmente commosso ha ringraziato la presidente Meloni (foto Ansa)

IL RITORNO. Arrivato a Roma dopo 24 anni di detenzione in America
LA RICHIESTA. I legali: "Subito istanza per vedere la mamma"
IL PENITENZIARIO. A Rebibbia prima del trasferimento a Verona. Fugatti: "Presto potremo abbracciarlo"
L'ANNUNCIO. Oggi il rimpatrio di Forti. "Per me comincia la rinascita"

LO ZIO GIANNI. "Chance di nuova vita dopo una lunga battaglia"
NORDIO.
 "Straordinario traguardo politico e diplomatico"
LA SCHEDA. L'imprenditore surfista che vinse da Mike in tv accusato di omicidio a Miami

Attualità