La chiesa del Sepolcro solcata da crepe

San Candido. A soli quattro anni dal restauro una situazione preuccupante che evidenzia l’instabilità della struttura


di Aldo De Pellegrin


SAN CANDIDO. La cappella Altötting con la chiesetta interna del Santo Sepolcro, proprio all’ingresso principale di San Candido, è sempre stata un piccolo gioiello, il vanto della popolazione e una testimonianza barocca della devozione popolare. Si tratta di addirittura tre cappelle, costruite una nell’altra, risalenti agli anni fra il 1633 e il 1653 ed erette da Georg Paprion, un devoto locandiere dell’epoca, che da un viaggio in Terrasanta riportò in patria la piantina del sepolcro di Cristo sul Golgota, ricostruendola internamente alla copia della Cappella delle Grazie di Alttötting che già aveva donato al suo paese. Da ormai qualche tempo a questa parte però, l’orgoglio della gente di San Candido sta però palesemente sbriciolandosi, e con esso anche la sua cappella, come dimostrano le vistosissime crepe, con anche qualche crollo, che ormai sono diventate parte integrante delle mura, esterne ma anche interne, della cappella. Che comunque è ancora aperta al pubblico e visitabile negli orari indicati.

Tutto ciò si è verificato nonostate le opere di restauro e deumidificazione cui il sito culturale è stato sottoposto non più tardi di quattro anni orsono e anzi sembra che la ragione delle odierne crepe debba essere da ricercarsi proprio nell’esecuzione di quei lavori. I quali, essendo l’intero manufatto storico senza fondamente, nell’intento di procedere alla deumidificazione del sito avrebbero però minato, asportando il terreno umido attorno al suo perimetro, la solidità delle opere murarie esterne. Mura che da quel momento, con gli assestamenti stagionali del terreno, avrebbero iniziato a cedere provocando le vistose crepe che notano aprirsi, di giorno in giorno, sui tre lati maggiormente esposti della cappella.

Le risposte definitive spetteranno comunque ai tecnici anche se, verosimilmente, visto che la cappella è comunque tuttora aperta sia alle funzioni religiose (spesso funge da cappella funeraria) che per le visite turistiche che si succedono quotidianamente soprattutto in alta stagione, le condizioni di sicurezza della chiesa pare siano comunque garantite. E’ però altrettanto certo e preoccupante il fatto che finora non si sia in qualche modo intervenuti per sanare, o almeno sistemare provvisoriamente, condizioni che non fanno certo onore né al comune né a un territorio che da sempre vanta tutela e amore per il proprio patrimonio storico e culturale.

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