IL RINNOVO DEGLI ORGANICI

La Cisl: «La scuola italiana ha bisogno di assunzioni»

BOLZANO. Sandro Fraternali, segretario generale della Cisl scuola, è pronto a giocarsi la partita sul rinnovo degli organici. Che vede la scuola italiana – nella quale gli alunni sono aumentati di 1....



BOLZANO. Sandro Fraternali, segretario generale della Cisl scuola, è pronto a giocarsi la partita sul rinnovo degli organici. Che vede la scuola italiana – nella quale gli alunni sono aumentati di 1.100 unità nell’arco di un triennio – in grande sofferenza. La Cgil ha già fatto intendere che i 30 posti proposti dall’Intendenza non basteranno a placare gli animi dei docenti che, numeri alla mano, si aspettano 99 posti, insegnanti di sostegno compresi.

Alla scuola italiana mancano cento posti. L’assessore provinciale al personale Deeg non sembra peraltro propensa ad autorizzare nuove assunzioni. Cosa ne pensa?

«Premetto che la bozza di delibera sugli organici non l’ho ancora vista e quindi non so se i posti “offerti” alla scuola italiana siano effettivamente 30. Avremo la certezza solamente giovedì prossimo in occasione dell’atteso incontro organizzato dall’Intendenza scolastica. La giunta Durnwalder ci aveva promesso di non tagliare gli organici, almeno fino a quando ci sarà una crescita di alunni. Ma alla giunta Kompatscher chiederemo un impegno maggiore».

Quale?

«D’intesa con la Provincia siamo riusciti finora a mantenere un certo standard di insegnamento e un buon livello di qualità. Senza nuove assunzioni, parametrate al numero di classi, ciò non sarà più possibile. Nella scuola tedesca e ladina non ci sono stati incrementi di studenti paragonabili a quelli della scuola italiana, quindi questa volta abbiamo tutte le credenziali per ottenere più risorse».

Manca qualche figura in particolare?

«No, la sofferenza è settoriale. Negli ultimi anni abbiamo navigato a vista cercando di ottimizzare le risorse interne disponibili, ma ora non c’è più grande margine».

C’è chi dice che in un momento in cui tutti soffrono forse anche gli insegnanti dovrebbero imparare a stringere i denti. Cosa ne pensa?

«Mi limito ad osservare che i docenti negli ultimi cinque anni hanno accettato vari interventi sui salari e quindi i sacrifici, quelli veri, sono già stati fatti. La realtà è chiara a tutti: se vogliamo mantenere un’offerta scolastica di primo livello, come questa provincia merita, nella formazione non possiamo certo permetterci di lesinare risorse». (max)

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