LA CRICCA DELL'IPES Le intercettazioni: "Alla Metro ci lasciamo sempre 7.000 euro"

"Di sicuro...guarda che noi ci lasciamo...lasciamo via le cene, ma alla Metro ci lasciamo quasi sempre 6500-7000 euro eh!". A parlare al telefono, intercettato dai carabinieri, è l'imprenditore Mirco Moser, che spiega quanto costi oliare i funzionari dell'Ipes con regali, cene e spesa gratis per ottenere in cambio gli appalti sulle manutenzioni dell'istituto


Mario Bertoldi


BOLZANO. «L’assegnazione dei lavori è stata fortemente condizionata dal rapporto di compiacenza dei diversi piccoli imprenditori che gravitano attorno alla figura di Mirco Moser e che hanno come cliente principale l’ente pubblico». E’ quanto scrive il giudice Silvia Monaco.
Lo scandalo Ipes si allarga di giorno in giorno. Le ammissioni di Mirco Moser (che ora è tornato in completa libertà) sono solo la conferma di un teorema che la Procura della Repubblica ritiene ampiamente provato e che ha trovato sponda anche nel giudice delle indagini preliminari.
Come più volte evidenziato nel corso dell’indagine, quello in atto all’Ipes era un vero e proprio sistema di tipo corruttivo, probabilmente rodato da diversi anni. Gli imprenditori, «nell’adoperarsi per conquistare le benevolenza dei funzionari preposti dell’Ipes con dazioni in varia forma - scrive il giudice Silvia Monaco - hanno trovato il sistema di ricevere costanti incarichi, con il vantaggio rappresentato non solo dalla esclusione della concorrenza, ma anche dalla presentazione all’ente pubblico di fatture sovrastimate per entità ed importi dei lavori effettuati». Altro sistema con il quale gli imprenditori hanno tratto illeciti vantaggi dal loro rapporto con l’Ipes - scrive ancora il giudice Silvia Monaco - è consistito nella creazione di lavori in assenza di specifiche esigenze, al solo fine di dare degli appalti e procurare lavori alle imprese coinvolte. Ciò è emerso con chiarezza - rileva sempre il magistrato - nel caso di un appalto datro alla ditta di pittura dei fratelli Zerbini e nel caso di un altro lavoro affidato da Peter Kritzinger alla ditta Treka di Karl Tratter. Lo scopo sarebbe stato far pagare all’Ipes lavori (per 60 mila euro) che Karl Tratter avrebbe svolto presso l’abitazione privata dello stesso funzionario.
La posizione processuale più compromessa resta quella dell’imprenditore Mirco Moser. Agli atti del procedimento ci sono diverse intercettazioni ambientali e telefoniche. Alcune sono considerate molto importanti per dimostrare le regalìe che imprenditori ed artigiani coinvolti mettevano in campo per arrivare all’assegnazione (di favore) dei lavori. «Dalla motocicletta, al rapporto sessuale a pagamento offerto ad un funzionario - scrive il giudice - dalle costose cene organizzate con continuità, ai lavori gratis presso le abitazioni di diversi funzionari, dai costosi regali alle somme di denaro in occasione di feste o ricorrenze sino ad arrivare a vere e proprie tangenti in percentuale sugli appalti». Significativa l’intercettazione di una conversazione tra Mirco Moser e la convivente Paola Giacosa (indagata):
Moser: «Di sicuro...guarda che noi ci lasciamo...lasciamo via le cene, ma alla Metro ci lasciamo quasi sempre 6500-7000 euro eh!»
Giacosa: «Alza, alza pure»
Moser: «Poi dopo uno c’ha le cene, perchè noi...la cena extra ditta...la cena extra Ipes. Regali Ipes. Tutto quello che facciamo noi per l’azienda e tutto. A me ogni dicembre...ci costa da 10 ai 13 mila euro eh!!»
Interlocutore Rino De Gaetanis: «Ma poi lo scarichi però»
Moser: «Sì, però intanto li devi tirar fuori. Con 10 mila euro compro quasi...compro quasi la sua macchina e un...ancora una moto mi compro... Ehh..però dobbiamo fare così...Io devo guardare cosa a me mi rende l’anno no? però...allora...perchè so che spendiamo tanto, però io dopo durante l’anno voglio tanto, no?...Allora, sai...non sono buttati via!»

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Il caso

Chico Forti, si avvicina il rientro in Italia: ha lasciato il carcere di Miami: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
L'ANNUNCIO Giorgia Meloni: "Chico Forti torna in Italia"

Attualità