La donna è precipitata dal terzo piano 

Margherita Nubiè aveva 53 anni. Sarebbe rimasta vittima di un incidente domestico. L’appartamento sotto sequestro



BOLZANO. Le indagini sulla donna trovata priva di vita domenica mattina in una striscia di giardino ai piedi del caseggiato in cui abitava in via Firenze 59, hanno portato ad un primo risultato. Gli inquirenti hanno pressochè escluso l’ipotesi dell’omicidio. Così per lo meno si evince dal comunicato stampa che la Procura ha diffuso ieri pomeriggio in cui si ipotizza (questo il termine utilizzato) “un incidente domestico”. A dire la verità ancora non c’è nulla di certo dato che l’autopsia è stata fissata solo per la giornata di domani. Ma nel comunicato della Procura si lascia intendere che l’ipotesi omicidio non ha trovato alcun fondamento.

C’è però qualcosa che gli inquirenti non avrebbero ancora chiarito posto che l’appartamento della vittima, al terzo piano della scala B dell’ampio caseggiato, è sotto sequestro. Gli inquirenti hanno deciso di porre i sigillli per evitare che qualcuno possa entrare e modificare lo stato delle cose , così come rilevate nei minuti successivi alla tragedia.

Intanto è stato accertato che la vittima è una donna conosciuta nel quartiere. Si tratta di Margherita Nubiè, 53 anni, madre di tre figli, per diversi anni operatrice socio assistenziale all’ospedale di Bolzano.

Nell’appartamento di via Firenze abitava da sola. Nel comunicato stampa della Procura si afferma che la donna sarebbe caduta dal terzo piano dello stabile, dunque da una finestra del suo appartamento. Sul corpo privo di vita di Margherita non sarebbero stati rinvenuti segno di colluttazione o di difesa.

Un particolare che induce gli inquirenti ad escludere che la vittima possa aver subìto un’aggressione in casa prima di precipitare dalla finestra. Nel condominio alcuni vicini la ricordano come una donna sempre molto gentile anche se segnata da alcuni sfortunati episodi che hanno costellato gli ultimi anni della sua vita. Sulle circostanze della caduta per il momento gli inquirenti non hanno riferito nulla. Una cosa però è certa: la tragedia è avvenuta tra le 4.30 e le 6.30 del mattino di domenica scorsa. Agli atti dell’inchiesta c’è infatti la testimonianza preziosa dell’inquilina dello stesso stabile che per due volte, nel corso della notte, è scesa in cortile a portare il cane. L’animale non stava bene ed aveva evidenziato la necessità di uscire in tempi ravvicinati. E così la vicina è scesa una prima volta verso le 4.30 ed una seconda volta verso le 6.30. Su Bolzano stava piovendo in maniera battente (era ovviamente ancora buio) ed in entrambi i casi il cane ha preferito rimanere nella striscia di giardino condominiale (adibito a prato) che divide il caseggiato dal marciapiede e dalla strada.

Il corpo esanime di Margherita Nubiè è stato notato solo alle 6.30. La vicina è certa che due ore prima non c’era e tutto era tranquillo.

La testimonianza permette dunque di essere certi che la disgrazia si è verificata tra le 4.30 e le 6.30. La sera prima un’altra vicina aveva incrociato Margherita Nubiè mentre usciva di casa verso le 20. Un saluto, poche parole. Pare che la vittima non stesse attraversando un buon periodo. Gli inquirenti stanno ovviamente cercando di capire dove la donna abbia trascorso la serata di sabato e quando sia rincasata.

Sarà ovviamente compito dell’autopsia stabilire quali fossero le condizioni psico fisiche della donna al momento della tragedia.

E’ probabile che entro la settimana gli uomini della Squadra Mobile della Questura (a cui la magistratura ha affidato le indagini) tornino nell’appartamento della vittima per gli ultimi accertamenti, anche sulla base di quanto l’esame autoptico evidenzierà. Saranno poi sentiti anche tutti i familiari e gli amici per non lasciare nulla di intentato nella ricostruzione della drammatica vicenda. Per ora dunque l’appartamento resta sotto sequestro.

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