La donna rapinata: «Salvata da un angelo»

Ha voluto ringraziare il carabiniere fuori servizio che ha bloccato l’uomo. Il malvivente condannato ad un anno e mezzo



BOLZANO. Se l’è cavata con una condanna patteggiata ad un anno e mezzo di reclusione il cittadino romeno che l’altro pomeriggio, sul marciapiedi di fronte alla stazione a valle della funivia del Renon, ha aggredito a scopo di rapina una donna ma è stato bloccato ed arrestato da un carabiniere fuori servizio che transitava in zona. Il piccolo grande eroe di questa vicenda (definito “un angelo” dalla donna salvata) è il brigadiere Claudio Burato in servizio nell’ufficio del sostituto procuratore Andrea Sacchetti. L’altro pomeriggio il suo intervento coraggioso è stato provvidenziale.

Il milite stava transitando in aula lungo via Renon quando ha notato un uomo aggredire una signora che cercava disperatamente di opporsi alla sottrazione della propria borsetta. Il brigadiere Burato non ci ha pensato due volte. E’ sceso dall’auto ed è intervenuto in maniera risoluta per fermare l’uomo che è stato immobilizzato a terra dopo una breve colluttazione. Nel frattempo sul posto è intervenuta una pattuglia dell’Arma che provvedeva a dichiarare in arresto l’uomo trasferendolo nel carcere di via Dante. Ieri mattina in tribunale l’aggressore rapinatore è comparso davanti al giudice con processo per direttissima ed ha patteggiato la condanna.

Oltre alla tentata rapina ai danni della donna (una signora armena di 57 anni), il romeno - che ha diversi precedenti penali e non avrebbe potuto essere in Italia - ha dovuto anche rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali lievi e inosservanza al divieto di rimpatrio. In effetti l’uomo era già stato espulso un anno fa dal nostro Paese e non avrebbe più potuto farvi ritorno per almeno cinque anni. In realtà, come detto, si trovava a Bolzano.

La donna che è stata aggredita ha raccontato che l’uomo sarebbe stato palesemente ubriaco. La signora , che vive a Bolzano da tre anni, ha raccontato di trovarsi benissimo in Alto Adige ove lavora in qualità di badante. Quando è stata aggredita e colpita ha avuto realmente paura. Il romeno che l’aveva presa di mira voleva strapparle dalle mani un sacchetto di naylon rosso all’interno del quale aveva riposto la propria borsetta. Un modo per tentare di proteggerla meglio. In realtà l’uomo l’aggredita urlandole : “Questa borsa è mia , non tua”. La donna è riuscita ad opporsi . Non avrebbe potuto resistere a lungo se non fosse intervenuto il brigadiere Burato, per sempre “il suo angelo”.(ma.be.)

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