La funivia per San Genesio resterà ferma fino al 2022 

Domani lo stop. La riattivazione dipenderà anche dall’andamento della pandemia. Il nuovo impianto prevede tempi di percorrenza ridotti a 5 minuti e una capacità di 450 passeggeri l’ora


Paolo Campostrini


Bolzano. Da domani non si volerà più verso San Genesio. Nella piccola storia delle infrastrutture funiviarie della conca, è un fatto notabile. Stop alla funivia da martedì. Se ne riparlerà tra qualche anno, quando sarà pronta quella nuova. La data per la rinascita è stata fissata per il 2022 ma, con quello che sta succedendo, non è detto che non si scivoli più in là.

La ragione di questo blocco è la scarsa presenza di utenti. Sarà l’aria, sarà il virus, ma chi si muove da Bolzano verso la montagna o viceversa sembra che lo faccia preferibilmente su quattro ruote, pubbliche o private che siano. Certo, l’attrattiva della funivia dovrà essere al centro dei pensieri di tutti, perché bus o non bus, sull’impianto riqualificato si è deciso di investire 25 milioni di euro. E ci conta anche Bolzano, inteso come Comune. Certo la realizzazione infrastrutturale è sulle spalle della Sta, dunque della Provincia, ma la città sta facendo la sua parte.

Intanto sono stati approntati i nuovi parcheggi per le due ruote, a ridosso della stazione a valle, dopo il ponte di Sant’Antonio. A spese del municipio. Il quale sta predisponendo anche nuove corse di autobus urbani verso il centro per attrarre i pendolari da San Genesio o da Sarentino verso uno schema di mobilità sostenibile e leggera. Ma San Genesio, per Bolzano, non è solo funivia: fa parte, come snodo del traffico, di quella vasta rete di appoggi intermodali che stanno iniziando a punteggiare, a raggiera, le periferie urbane. Ci saranno appunto San Genesio, col suo sistema integrato funivia-bici-bus; Ponte Adige, dove è stato appena inaugurato un vasto parcheggio per auto aggiunto a quello per bici vicino alle fermate bus-metrobus-treno; poi Bolzano sud, in zona fiera, si appresta a immettere il suo parcheggio da 400 auto mentre già a Maso della Pieve è attivo il grande parcheggio custodito per le biciclette, così come è predisposto il suo gemello presso la funivia del Colle. Insomma, le funivie come elemento di stimolo e di supporto alla nuova mobilità sostenibile che Bolzano sta perseguendo da anni a colpi di ciclabili e di bike-sharing.

Per questo, Covid o no, sia il sindaco sia l’assessore Fattor contano che Sta attivi al più presto il cantiere della riqualificazione per San Genesio. È dal 2018 che lo si aspetta. Da quando l’architetto Marco Sette aveva vinto il bando per un nuovo progetto di collegamento. Che, nella cornice di concorso, puntava ad una consistente velocizzazione delle corse e a una loro intensificazione.

Secondo quanto definito in sede progettuale, poi confermato operativamente da Sta, l’ente provinciale dedicato alle grandi opere pubbliche, la nuova funivia compirà il suo percorso in poco più di 5 minuti. Mentre oggi ne occorrono oltre otto. Sul chilometro e mezzo delle funi, si avrà poi una capacità, molto aumentata, di 450 passeggeri l’ora. L’intensificazione delle corse sarà accompagnata anche da una nuova fermata intermedia, nei pressi di Avigna. Vi si potrà accedere, vista l’impossibilità di costruire una vera e propria stazione in quel tratto, da un ascensore.

La struttura della funivia a valle verrà completamente ridisegnata, così come quella a monte. La quale a sua volta, sempre all’interno di una logica di mobilità eco, sarà dotata di parcheggi sia per le auto sia per le bici. Certo, a Bolzano e in particolare in Comune si guarda con apprensione a questo stop, che scatterà da domani. Si tratta di un’infrastruttura non solo di antica tradizione, ma anche strategica, che viene a mancare. Non certo al pari di quella per il Colle, ma subito dopo quella per il Renon. «Puntiamo al 2022 come data per ricominciare», insistono negli uffici della mobilità municipale. Ma di aprire il cantiere ancora non si parla.













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