La mamma di Marcella: «Il film su Bergamo? Uno scandalo»

Maurizia Mazzotta critica la scelta di fare un documentario sul serial killer di Bolzano: «Più rispetto del dolore e delle vite altrui»



BOLZANO. Maurizia Mazzotta è lì, nella piazzetta che porta il nome della sua bambina uccisa 28 anni fa. Marcella Casagrande è la prima vittima di Marco Bergamo ed è diventata un simbolo contro la violenza. Maurizia Mazzotta ha accettato di prendere parte all’iniziativa lanciata dalla circoscrizione, per ricordare che il femminicidio è sempre più presente nelle nostre vite.

«Questa piazza non è solo per Marcella - dice la madre -. Questa piazza è dedicata a tutte le donne che sono state uccise. Deve diventare un luogo dove si organizzano iniziative contro la violenza».

Ma cosa significa per Maurizia Mazzotta trovarsi qui?

«Mi è costato molto stare qua. Come ogni volta che ci passo per caso». La devastazione che convive con lei non l’abbandona mai. Anzi, si trasforma in disgusto quando le si chiede cosa ne pensa del documentario su Marco Bergamo, che verrà trasmesso in autunno. «Cosa ne penso? Il peggio. È la cosa peggiore che possa esserci. Viene mistificato un serial killer. Viene romanzata la sua vita. È mortificante. Quelli come lui dovrebbero essere destinati all’oblio».

Per questo motivo ha preso parte all’iniziativa lanciata dalla circoscrizione Europa-Novacella denominata «Un quartiere che si fa testimonianza contro la violenza di genere».

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