La maratona di Boschi  tra cozze e Krapfen 

Tour dal rione Don Bosco alla Bassa Atesina: «Voglio farmi conoscere» E al Carnevale di Salorno ci scappa anche l’«arresto» per finta


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Assaggio di pepata di cozze, calice di prosecco, grappetta, ed è appena passato mezzogiorno. Stacco di 30 chilometri. Arrivano Hauswurst (cortesemente declinato), vin brulè, krapfen, salumi, formaggi. «Sembra una puntata di Linea verde», analizza Maria Elena Boschi, facendosi largo tra le 4 mila persone del Carnevale di Salorno. Secondo fine settimana di campagna elettorale per la candidata nel collegio della Camera di Bolzano-Bassa Atesina. Il corso intensivo di Alto Adige-Südtirol (scopri le differenze) inizia a fare sul serio. Perché un conto è stare a Roma a discutere di norme di attuazione con Karl (Zeller) e Gianclaudio (Bressa), altra questione è arrivare in piazza Don Bosco e trovare Sandro Repetto sulla porta del Club Rodigino che ti invita a dare una occhiata «alla Bolzano vera, quella che arriva a 100 mila persone».

QUI BOLZANO. L’assessore Pd le fa strada nel club, l’aiuta a capire la Bolzano italiana e popolare, dove il reddito pro capite si abbassa e gerani alle finestre se ne vedono pochi. Le parla di CasaPound, Repetto, sciorina le cifre delle ultime elezioni, racconta come si muove il Comune. Gianclaudio Bressa, il compagno di campagna elettorale, candidato al Senato, si siede a tavola, arrivano Christian Tommasini e Silvano Baratta (candidato del Pd al Senato nel plurinominale), altro «battitore» di quartieri. Nella saletta dei rodigini ci sono i soliti affezionati e qualche curioso di incontrare la sottosegretaria toscana candidata da Renzi a Bolzano. «Un po’ di mal di pancia c’è, per questo bisogna farsi vedere», commenta Repetto. È sabato, Maria Elena Boschi è in jeans e piumino. Giancarlo Valentini, il presidente dell’associazione, porta in tavola le cozze, specialità del club. Anche volendo, è impossibile tenere le distanze. I «rodigini» si avvicinano e raccontano. Che cosa? «Mi hanno parlato delle loro preoccupazioni, c’è molta attenzione sulla sicurezza», racconta la candidata, che ha incamerato gli appunti di Repetto, «Ma il Comune fa molto, non sono certo quartieri abbandonati. È una amministrazione attenta. Oggi siamo qui, domenica scorsa ero in via Resia, mi sto facendo un’idea». Se ci fosse Caramaschi, suo estimatore... Cosa dice di questa Bolzano? «Bene venire a vederla». Al tavolo osservano. «Siamo quelli delle Semirurali, abbiamo una storia». L’amico sentenzia «hanno paura dei 5 Stelle». L’altro: «Ci credo che abbiano paura, non si capisce cosa vogliono». Pd e Svp continuano a dividersi il territorio. Lasciata via Bari, Maria Elena Boschi e Bressa raggiungono Salorno.

QUI BASSA. La sottosegretaria affronta il carnevale del Perkeo, tipico, ma non pericoloso come i Krampus. Il benvenuto è il suo arresto per finta, tra i gendarmi, insieme al sindaco, ordinato dal Perkeo. Ma in gabbia la sottosegretaria si rifiuta di entrare. A metà pomeriggio, prima di salutare, il bilancio è: un po’ di acqua e piume tirate dai carri, strisciate nere e rosse sul viso. Il comitato di accoglienza: Oswald Schiefer, capo della Svp della Bassa, i candidati Manfred Schullian e Dieter Steger, i sindaci Roland Lazzeri e Roland Pichler. Anche la base della Svp deve digerire la candidata non locale. «Averla si rivelerà solo un bene per noi», assicura Steger, «certo qualche errore di comunicazione nostro e del Pd c’è stato, ma adesso il carro è raddrizzato». I codici della Bassa Atesina sono già chiari alla candidata. Attraversa la piazza vicina a Schiefer. Sulla terrazza d’onore, dopo le foto con tutti, si ferma a parlare con i volontari e con uno dei capi dei contadini. Travestito da pesticida di Malles, le racconta le differenze «tra la nostra autonomia speciale e le altre. Non è la stessa cosa, Maria». Pardatscher, amministratore delegato dell’A22, arriva con barba finta e un terzetto di marcantoni vestiti da donna. In dono, un cuore di legno, con inciso «Maria Helene». Prima che il tasso alcolico salga, l’auto blu riparte. La giornata prosegue al Paradeis di Magrè e termina con la cena al Laurin con protagonisti dell’economia. Ha la vittoria in tasca, ma il tour proseguirà fino al voto.Vedremo il 4 marzo, quanto il collegio sia davvero blindato», racconta Boschi, «È giusto che mi faccia conoscere». Bressa si congeda dal carnevale confessando che non si è ancora ripreso da quella volta che alle elementari lo hanno travestito da pomodoro.

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