La parrucchiera che sconfigge il colosso

A Salorno la compagnia telefonica Vodafone è stata chiamata a risarcire il piccolo “Salone per Uomo” di via Trento


di Alan Conti


SALORNO. Appare come la lotta di Davide contro Golia eppure a Davide ancora non è bastato aver vinto sul campo. Maria Daniela Albertini, parrucchiera titolare del Salone per Uomo al civico 25 in via Trento a Salorno è la protagonista di una battaglia complicata.

Diversi mesi fa, infatti, ha cominciato un braccio di ferro con la compagnia telefonica Vodafone. «Dovevano attivarmi la linea internet Adsl e da quel momento è iniziata una serie di disguidi. Inizialmente, infatti, hanno avuto dei problemi con il montaggio andando in conflitto con la linea fissa poi hanno dovuto staccarmi il numero di telefono». Non proprio un dettaglio per chi, per lavoro, ha bisogno di prendere appuntamenti ed essere sempre raggiungibile. «Assolutamente, senza contare che sugli elenchi telefonici io sono anni che propongo quel numero e le modifiche non sono per nulla immediate. Continuo ad avere clienti che dicono di chiamarmi al vecchio contatto fisso trovando la linea staccata o inesistente. Il numero, infatti, non è più attivo. Purtroppo».

A quel punto Albertini si rivolge a un'associazione che tutela i diritti dei consumatori a Trento per avere più forza nelle proprie rimostranze. Contatta anche l'ufficio provinciale delle telecomunicazioni e l'Apa altoatesina che la sostengono. «In questa vicenda ci sono state delle mancanze che, a mio avviso, sono state particolarmente gravi. Ho anche tentato di salvaguardare il mio numero storico spostandolo su un'altra compagnia telefonica nazionale, la Tim, ma non mi è stato possibile. Mi sono ritrovata intrappolata in un errore non mio. Nel frattempo cercavo di diffondere il più possibile il mio numero di cellulare per avere un'alternativa». Ancora oggi il contatto fisso del salone, riportato dai siti accompagnato da quello del telefonino, risulta staccato. «Dopo una serie di contatti e confronti – continua - Vodafone ha dovuto accettare di concedermi una transazione di 200 euro con tanto di verbale e documento. Il termine utile per il risarcimento è stato fissato a centoventi giorni, ma sono scaduti lo scorso 18 aprile e io ancora non ho visto nulla». La somma, oltretutto, non è certo proibitiva per un player di livello mondiale come Vodafone. «Appunto. Sono decisa ad andare fino in fondo. Se non mi verrà liquidato quanto mi spetta sono disposta a chiedere aiuto ad un legale per rivolgermi, poi, a un giudice di pace. Qui siamo di fronte a un documento esecutivo ».

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