La Provincia compra lo Zarenbrunn: 6,8 milioni al Comune

Dopo 9 mesi d’attesa Kompatscher conferma l’operazione Resta ancora in sospeso il trasferimento al centro Borodina


di Giuseppe Rossi


MERANO. Da due giorni la soluzione della delicata operazione Zarenbrunn, il complesso che comprende le ville Petersburg, Caterina, Lituania e la chiesa di San Nicola Taumaturgo, è sulla scrivania del sindaco Günther Januth. Dopo nove mesi di attesa il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher con una lettera conferma al primo cittadino di Merano l’intenzione di acquistare lo Zarenbrunn al prezzo di 6,8 milioni di euro. Nulla invece dice su quello che accadrà delle tre ville e della chiesa.

L’operazione avviata lo scorso anno dal Comune di Merano assieme al centro studi Borodina diretto in città da Andrej Pruss prevede che l’amministrazione comunale liberi le tre ville, fino a febbraio occupate dagli anziani in alloggi protetti o seguiti dalla fondazione Pitsch, vendendo il complesso alla Provincia. Quest’ultima avrebbe poi dovuto mettere a disposizione della comunità russa di Merano il complesso con un comodato gratuito per 29 anni.

Tra i primi atti che Kompatscher aveva svolto dopo il suo insediamento vi era stato quello di entrare nel consiglio d’amministrazione del centro studi Borodina al posto di Luis Durnwalder e contestualmente di bloccare qualsiasi variazione dello status quo. La Provincia, a tutt’oggi, è infatti l’unico dei tre enti coinvolti (Comune e Borodina sono gli altri) a non aver firmato la convenzione che sancisce l’intera operazione. Voglio prima capire, si era giustificato correttamente Kompatscher, dove sta l’utilità pubblica di questa operazione.

Il blocco aveva messo in allarme la giunta Januth, che senza attendere il via libera provinciale all’accordo aveva provveduto a febbraio a trasferire i 21 ospiti di villa Petersburg al Martinsbrunn, dove sarà creato il nuovo soggiorno per anziani da 90 posti letto al posto della clinica di riabilitazione.

Villa vuota e niente soldi in cambio? Da un paio di giorni non è più così. Con la lettera inviata da Kompatscher a Januth ora si conferma che l’acquisto del complesso Zarenbrunn andrà in porto per il prezzo di 6,8 milioni pattuiti.

Resta da capire cosa succederà con le tre ville e la chiesa di San Nicola. Il presidente della giunta provinciale non dà per automatico, almeno nella lettera presente sul tavolo del sindaco, il trasferimento dello Zarenbrunn al centro studi Borodina. Tutt’altro.

"La Provincia – ha spiegato ieri il sindaco di Merano - sostiene che prima di dare attuazione alla seconda fase dell’operazione con il comodato gratuito vuole ricevere ed esaminare il progetto di gestione del complesso di via Schaffer".

Per Januth i 6,8 milioni assicurati sono una boccata d’ossigeno in vista dell’investimento necessario per costruire i 40 alloggi protetti in via Toti. La lettera di Kompatscher è anche una risposta ai detrattori del sindaco, che temevano il fallimento dell’operazione a tutto discapito del Comune.

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