La Provincia paga l’Imu stangata da 1,2 milioni

Durnwalder: con l’Ici erano solo 600 mila euro. Esenti scuole, ospedali e uffici Trattative sulle competenze: lo Stato spende 400 milioni annui in Alto Adige



BOLZANO. Anche la Provincia pagherà l’Imu sui propri beni. E che Imu. «Stimiamo che l’importo a nostro carico passerà dai 600 mila euro dell’Ici a 1,2 milioni con l’introduzione dell’Imu», annuncia il presidente provinciale Luis Durnwalder. Provincia in prima fila tra le «vittime» della stangata sugli immobili.

La giunta provinciale ha discusso a lungo ieri di finanze e prime ipotesi sul bilancio 2013 con una relazione del direttore di ripartizione Eros Magnago. Tra le novità, il calcolo aggiornato delle spese sostenute dallo Stato in Alto Adige: 400 milioni. Una cifra che servirà come base di discussione nelle trattative con il governo sui rapporti finanziari Roma-Bolzano.

L’Imu. Per quanto riguarda l’Imu, spiega Durnwalder, l’imposta non verrà applicata sugli edifici di proprietà provinciale utilizzati a scopi istituzionali. Esenti dunque ospedali, scuole e uffici pubblici. L’imposta peserà invece sul resto del patrimonio provinciale costituito da immobili e terreni. «In accordo con il Consorzio dei Comuni confermeremo le regole che già venivano applicate con l'Ici, con la differenza che il volume dell'imposta a carico delle casse provinciali passerà da 600mila a circa 1,2 milioni di euro», annuncia Durnwalder.

Ancora da chiarire in via definitiva invece la questione relativa all'esenzione totale o parziale delle case Ipes.

Diventa intanto operativa la legge provinciale sull’Imu. Verrà pubblicato oggi sul Bollettino ufficiale della Regione il testo approvato dal consiglio provinciale con le agevolazioni che potranno essere deliberate dai singoli Comuni. Dopo la pubblicazione, la legge entrerà in vigore domani.

I rapporti con Roma. La giunta provinciale deve iniziare il lavoro di stesura del bilancio 2013 ma, accusa Durnwalder, «manca ogni chiarezza sulle intenzioni dello Stato e sulle eventuali misure straordinarie per risanare il deficit nazionale che potranno essere adottate». Ecco perché Palazzo Widmann prova a rilanciare la discussione con il governo con la proposta di farsi carico delle cifre oggi versate dallo Stato per servizi in Alto Adige. Magnago ha presentato la stima più aggiornata. Lo Stato spende circa 400 milioni all’anno in Alto Adige, riferisce Durnwalder, esclusa la parte riferita all’estinzione del debito pubblico, che ammonta ad altri 178 milioni. 400 milioni servono al finanziamento di funzioni come forze dell’ordine, poste, amministrazione giudiziaria, forze amate, Agenzia delle entrate e dogana. «Porteremo questa cifra nelle trattative complessive con il governo», riferisce Durnwalder. La discussione riguarda sia la ormai tradizionale richiesta della Provincia di assumere nuove competenze da Roma invece di sottostare a tagli di bilancio: «Abbiamo bisogno di conoscere la cornice entro cui poter pianificare a medio termine entrate e uscite». Il patto di stabilità per il 2012 comporta per la Provincia un congelamento di 301 milioni di euro, che l’ente può impegnare ma non liquidare, cui si sono aggiunti 120 milioni come quota parte (più 60 milioni dei Comuni) per il contributo chiesto alle Regioni e Province speciali per risanare il deficit nazionale. Per il 2013 è noto soltanto che il patto di stabilità salirà a 351 milioni. (fr.g.)

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