l'emergenza

La Provincia: via 100 profughi da Bolzano in 20 giorni

L'assessora Stocker: «All’ex Alpi sono in 31, a giorni sarà svuotato». Pronti ad aprire i centri a Ora, Silandro, Laives, Lana e Bressanone


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Almeno cento migranti lasceranno il capoluogo – che attualmente ne ospita 745 (almeno 250 oltre il previsto) – entro una ventina di giorni per spostarsi nei nuovi Centri di accoglienza in periferia. I primi ad essere attivati saranno quelli di Ora e Silandro (40 posti a testa), ma poi seguiranno a ruota anche Laives (60 posti), Lana (45) e Bressanone (60). L’altra buona notizia del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di ieri - tenutosi al Commissariato del Governo - è che sarà garantito un «presidio fisso delle forze dell’ordine all’ex Alimarket», dove si sono registrate tre risse in tre giorni, la più grave delle quali con 10 feriti e 8 arresti, tanto da destare anche l’attenzione dei media nazionali.

Il Prefetto ha confermato «la predisposizione di servizi mirati di prevenzione e controllo», in alcune zone critiche del capoluogo, come piazza Stazione, grazie anche ai rinforzi messi a disposizione dal Ministero dell’Interno. Nel corso del vertice di ieri è stato ribadito come i protagonisti delle risse dei giorni scorsi (undici persone in tutto) siano stati cacciati dalla struttura di via Gobetti. Ieri è intervenuto anche il procuratore capo Giancarlo Bramante che ha spiegato come per i protagonisti della maxi-rissa all’ex Alimarket non fossero comunque applicabili particolari misure cautelari. I richiedenti asilo sono stati trattati alla stessa stregua di chiunque altro. Eventuali misure restrittive devono essere legate a filo doppio all’entità delle lesioni e in questo caso tutti i feriti erano lievi.

Gelo tra Provincia e Comune. Subito dopo la riunione di ieri i diretti interessati hanno preferito non rispondere, almeno a caldo, ai giornalisti. Poi, a bocce ferme, l’assessora provinciale Martha Stocker ha fatto il punto. «Le accuse di Caramaschi? Capisco le sue preoccupazioni, ma posso solo dire che stiamo lavorando da mesi. Anche per Bolzano. All’ex Alpi oggi ci sono 31 migranti, a fine mese non ci saranno più. Saranno smistati tra Ora e Silandro. Laives? La caldaia non è ancora a posto ma siamo in dirittura d’arrivo. Poi in agenda ci sono le aperture di Lana e Bressanone». Già, ma in periferia, c’è ancora chi gira la testa dall’altra parte. Il caso della val Badia, da questo punto di vista, è eclatante. La Provincia, per far cambiare atteggiamento a molti Comuni, intende legare la legge sulla Finanza locale anche all’accoglienza. Chi non metterà a disposizione le strutture incasserà meno.

Caramaschi «tiepido». Il primo cittadino Renzo Caramaschi mercoledì non si era fatto certo pregare per manifestare tutto il disagio del capoluogo. Ieri al termine del vertice dal Prefetto è parso cautamente soddisfatto. «Nella riunione di ieri - ha detto - bisognava definire con precisione i tempi del trasferimento dei richiedenti asilo da Bolzano in periferia. Io e l’assessore Repetto abbiamo chiesto precise garanzie: auspichiamo che 140 migranti possano lasciare il capoluogo entro 1-2 settimane. Speriamo che questa sia la volta buona». Gli ultimi 40 migranti arrivati in Alto Adige sono stati distribuiti tra ex Lemayr, ex Alimarket e via Galilei (Einaudi).













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