BOLZANO

La soluzione per il traffico a Bolzano: via Galilei a doppio senso

L’ipotesi allo studio di Provincia e Comune per alleggerire il traffico, «la futura tangenziale da sola non basta»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Via Galilei cambierà verso. Nel senso che potrebbe andare anche verso sud oltreché, come accade oggi, solo verso nord.

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Una rivoluzione. Perché questa è la notizia: una delle ipotesi per alleggerire la pressione di traffico sull'arginale, modulare i flussi ed evitare che Bolzano si muova poco e male, è che la via diventi a doppio senso. Non è una strada qualsiasi. È l'asse principale di entrata, la spina dorsale del sistema. Meno probabile, anche se ancora possibile, è che la medesima sorte tocchi anche all'arginale stessa. «Ma qui le uscite a pettine restano un handicap- dicono i tecnici - stiamo simulando le direttrici di marcia ma non è facile. Ci proviamo...». Via Galilei invece, è lì, pronta ad essere scossa. Uno si chiede: perché adesso? E la ragione è che con l'avvicinarsi dei cantieri per la tangenziale e la fresca definizione dei fondi ad essa destinati, ci si sta accorgendo che la sua realizzazione potrebbe non essere decisiva per risolvere alla radice i problemi di traffico del capoluogo.

«L'affrontare concretamente la questione grande opera- ammette Valentino Pagani, il direttore della ripartizione strade della Provincia - ha posto in primo piano la necessità di lavorare tutto intorno ai lotti della circonvallazione».

Perché è lì il nodo: le auto correranno sulla tangenziale ma poi, se le cose restassero come sono, troverebbero gli imbuti ad accoglierle e si rifermerebbero nel tentativo di entrare in città. Tanto che in queste settimane di simulazioni dei flussi, di ipotesi e di tentativi di trovare nuove soluzioni, ogni idea è stata vagliata, ogni possibilità percorsa. Molto più che in passato. E la necessità ha aperto nuove porte. Una di queste, mai presa in esame, è quella di trasformare il più largo senso unico di Bolzano, via Galilei, in una strada a doppio senso. Sfruttandone le potenzialità logistiche. Poi ci sono le soluzione già in fase di avanzata messa a punto. E che lo stesso Pagani conferma: «Il raddoppio della galleria di San Giacomo e un raccordo all'uscita nord verso ponte Campiglio e il centro, sono due passaggi che ormai tutti noi riteniamo decisivi per non bloccare il deflusso della futura tangenziale». Tutti noi, sarebbero gli architetti e gli ingegneri che stanno operando nei gruppi di lavoro che analizzano le simulazioni di traffico. Sono corollari (rispetto alla grande opera) ma mai come in queste settimane stanno diventando decisivi. Le prove al computer stanno dimostrando che, a regime, le soluzioni sul tavolo possono ridurre il traffico dal 25 al 30% rispetto ai volumi attuali. Che, uniti alla realizzazione delle opere indirizzate a limitare l'arrivo dei pendolari in auto (tram e metrobus), enfatizzerebbero il ruolo della tangenziale nell'arco di 5-10 anni. Motore di tutto questo è Caramaschi. «Ci chiama tutte le mattine», raccontano gli ingegneri. Gli assessori provinciali confermano. Quello del traffico è l'assillo del sindaco. "Basta code!" pare abbia urlato ai suoi quando, in una serie di occasioni prima e dopo il mercatino, Bolzano passava i suoi pomeriggi e le sue mattinate in stallo. O lungo via Druso-via Vittorio Veneto o verso via Galilei. «Tra un mese i gruppi di lavoro mi riveleranno i risultati delle loro simulazioni rispetto alle ipotesi in campo» ha chiarito ieri il sindaco Caramaschi. Che si spetta molto dalla galleria a doppia canna sotto il Virgolo e dallo snodo che sta per essere definito all'altezza di ponte Campiglio.

Con via Galilei a doppio senso a completare il ventaglio delle possibilità che le commissioni stanno valutando in questi giorni.

La sostanza è questa: il traffico è ormai strutturalmente emergenziale per cui non è più il caso di lavorare sempre e soltanto sul conosciuto. O di fare i difficili. Via Galilei è la nuova frontiera.

 













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