Traffico, Bolzano bloccata da 7.500 auto di pendolari

Caramaschi: «Ogni giorno abbiamo un’invasione che paralizza le strade» Troppo pochi usano i mezzi pubblici. «E poi scontiamo 20 anni di immobilismo»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Fermi in coda lungo via Vittorio Veneto o via Galilei, un qualche migliaio di persone pensano (quasi) tutti i giorni a lui. In modi spesso non ripetibili. Inevitabile come le tasse. E lui, il sindaco, dice una cosa che ha l'aria di essere la risposta definitiva: «Non sono mago Zurlì».

Del tipo: non ci sono ricette miracolose. Ma solo continuare a procedere con le grandi opere e filtrare i pendolari.

«E in questo siamo stati fermi 20 anni...». E a chi gli propone: ma non si potrebbe riaprire Viale Trento? replica chiedendo al comandante dei vigili di venirgli vicino. «Spieghi lei Ronchetti...». E, in effetti, continue simulazioni confermano che la liberazione di quel tratto di strada servirebbe a poco o a nulla: «Ora sembra vuota - dice il comandante - ma se la riapriamo, in dieci minuti ci troveremmo file di 500 auto e, soprattutto, dovremmo rimodulare i tempi dei semafori in piazza Verdi con il rischio di bloccare tutta via Marconi e via Druso...». Insomma il mantra viale Trento riaperta-problemi di traffico risolti, che è l'unica variabile sinora emersa dal dibattito, resta un mito. Ma la realtà è che appena piove, Bolzano si blocca.

E allora Caramaschi che si fa?

Si va in bici.

Ma se piove forte?

Si usano i mezzi pubblici.

Facile a dirsi...

Ma anche a farsi. Non capisco: possibile che l'alternativa alla bici, che i bolzanini lodevolmente usano molto, sia sempre l'auto? I bus funzionano. Ma certe volte vanno piano proprio perchè appena si vede una nuvola in troppi riprendono l'auto. Questo non va.

Ma dal sindaco i bolzanini vorrebbero soluzioni.

E io dico che questa è Bolzano. E proprio perchè è così abbiamo finalmente accelerato sul metrobus, la galleria sotto il Virgolo per i treni locali, i parcheggi nell'Areale, la tangenziale. L'unica soluzione strutturale è fare avanzare in fretta queste opere. Il resto è demagogia. Anzi dico questo: chi ha la ricetta me la dica che domani la metto in pratica...

Dunque, cambiare i comportamenti personali?

Bolzano già è cambiata con la bici. Dico solo di non prendere l'auto appena pioviggina. Le strade quelle sono...

Ma via Vittorio Veneto è presa d'assalto dai pendolari

Eccoci! Finalmente... È quello il problema. Da Merano e da sud è una invasione. Le dico due cifre.

Prego.

Al giorno, in poche ore, quelle di punta, a Bolzano si riversano 22 mila pendolari. Con 7.500 auto. Le sembrano poche? E allora dico: se questa gente non cambia i propri comportamenti è inutile.

Che dovrebbero fare?

Usare i mezzi pubblici. Bus e treni. Il mio segretario, Andrea Zeppa, è di Merano. E arriva in Comune la mattina col treno. Basterebbe che un 30% in più lo facesse e a Bolzano non si sarebbe più in coda.

Ma il Comune dovrà pur fare qualcosa?

E la fa. Dopo decenni di niente ora è sbloccato il progetto Metrobus per l’Oltradige che libererà anche via Vittorio Veneto. E poi le ferrovie hanno deciso di finanziare il tunnel sotto il Virgolo che renderà più veloce la ferrovia per Merano che diventerà quasi una metropolitana di superficie. Poi la tangenziale già definita e i parcheggi a Bolzano Sud e nell'Areale.













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