La strizzata d’occhio al grande centro

A Dellai: «Bene unire centrosinistra e centrodestra». Polemica con Zaia sul passaggio di Comuni



FALZES. Un grande centro per la politica italiana? Lo scenario troverebbe uno sponsor in Luis Durnwalder. «Sarei d’accordo con un partito che unisse centro sinistra e centrodestra, lasciando da parte le ali estreme, ma temo che sia un progetto irrealistico, perché gli egoismi sono troppo radicati». Durnwalder osserva con interesse le mosse del presidente trentino Lorenzo Dellai , che domenica ha invitato a Trento il ministro Andrea Riccardi, il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero, il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni. Il motivo ufficiale è ricordare la figura di Alcide Degasperi. Sì, la Dc. Durnwalder si lascia andare:«Ho sempre pensato che sia stato un errore cancellare simbolo e partito della Dc. Andavano piuttosto cambiate le persone, se erano quelle che avevano sbagliato». In bocca al lupo per domenica dunque a Trento: «Credo che Dellai parlerà anche dei nostri timori per l’autonomia, avendo davanti a sé dei ministri. Le sue idee coincidono quasi totalmente con le mie». L’utilizzo del fondo Brancher per i Comuni confinanti è uno dei temi su cui Bolzano e Trento di trovano in disaccordo. Ancora Durnwalder: «Presenteremo una impugnazione, perché dopo l’intervento di Calderoli rischia di tornare nella veste iniziale e non ci sta bene. I 40 milioni di Bolzano devono andare a vantaggio dei nostri 7 Comuni confinanti. Trento, che ne ha 42, vorrebbe avere un fondo unico con noi. Non sono d’accordo e ancora meno condivido che i nostri fondi dovrebbero finanziare una pista ciclabile sul lago di Garda o una casa per anziani».In Veneto si torna a parlare di spostamenti di Comuni verso l’Alto Adige. Ne nasce una querelle tra Durnwalder e il presidente veneto Luca Zaia. Secondo Durnwalder sarebbe sensato e ben visto solo il passaggio all’Alto Adige di Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo, per le affinità storiche. Gelida la replica di Zaia: «Democrazia significa rispettare la volontà del popolo e quando una comunità sceglie di cambiare, sarò il primo a rispettare tale scelta. L’attrazione che queste realtà subiscono dalle regioni confinanti non è dettata dal fatto di non sentirsi veneti, bensì dalle condizioni di privilegio di cui quelle aree godono». Interviene anche Gianvittore Vaccari (deputato leghista di Feltre):«Durnwalder sbaglia a chiudersi, alla lunga è perdente. Perché invece non facciamo una grande regione dolomitica, Veneto-Bolzano-Trento?».













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