la clausura

La Svp batte cassa con gli eletti

Crisi finanziaria, discusse le nuove misure per sostenere la struttura



BOLZANO. La Svp è ancora nel mezzo della crisi finanziaria e si avvia a varare un aumento del contributo chiesto agli eletti, con l’eccezione degli amministratori comunali. Le misure per il finanziamento del partito sono state discusse ieri mattina nella giornata conclusiva della clausura della Svp, riunita all’hotel Eberle. Il debito del partito è sceso, ma si attesta ancora oltre i quattro milioni. Lentamente l’indebitamento viene coperto, ma la Svp deve fare fronte parallelamente alla cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti. «Il nostro finanziamento deve diventare al 100% privato, tra tesseramento, donazioni attraverso la dichiarazione dei redditi e contributo degli eletti», ricorda l’Obmann Philipp Achammer. La clausura è servita ieri per stendere un elenco di misure, che verranno discusse nella Parteileitung del 27 luglio. Tra le ipotesi c’è l’aumento del contributo versato da eletti come parlamentari, consiglieri provinciali e assessori provinciali. Herbert Dorfmann, responsabile della commissione finanziaria, ieri è stato chiaro: l’europarlamentare ha avvisato che servirà «uno sforzo di responsabilità». Prevista anche la riorganizzazione degli uffici di via Brennero, che devono fare fronte all’uscita di 5-6 dipendenti negli ultimi mesi. La Svp si avvia anche a modificare il proprio statuto. Anticipa Achammer: «La nostra struttura è particolarmente articolata, oltre ai 290 gruppi locali, che intendiamo conservare, abbiamo centinaia di sottogruppi locali, giovani, anziani, donne, correnti... Dobbiamo decidere cosa è più produttivo per la nostra attività politica».













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