La Svp cerca di placare la rabbia dei sindaci

Achammer e Stocker sono tornati a Vipiteno per una riunione con la base Wurzer: «Partiti male, ma basta fischi». Polig: «Non ci arrendiamo»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Di nuovo i fischi, di nuovo centinaia di cittadini in piazza, come durante le manifestazioni contro i vitalizi d’oro, otto mesi fa. Ma questa volta la Svp è in preda a una crisi più profonda, perché a protestare contro la giunta arrivano anche i sindaci, che rinforzano la rabbia dei cittadini-elettori invece di calmare le acque. E tuttavia «la riforma sanitaria si farà», ribadisce l’Obmann Philipp Achammer. Quale riforma però «lo discuteremo insieme». Un passo avanti a tutti resta Martha Stocker. È stata l’assessora giovedì sera a fronteggiare a testa alta i fischi a Vipiteno e resta la sensazione della sua solitudine. «La riforma è necessaria per garantire una sanità di qualità anche in futuro, lo vivo come un dovere», ripete in queste ore Martha Stocker, che di fatto ha ammesso il passo falso di una discussione avviata senza mettere le cifre sul tavolo. La riforma diventerà più trasparente, con il coinvolgimento del consiglio provinciale, come hanno sancito le due mozioni dei Verdi approvate l’altro giorno. La riforma cammina su un filo. Va fatta per ragioni di budget e di rispetto degli standard di sicurezza, ma ogni volta che si tocca un reparto le valli insorgono e la Svp inizia la campagna elettorale per le elezioni comunali di maggio 2015 con la minaccia delle liste civiche nate da propri amministratori. Venerdì sera i vertici della Svp sono tornati a Vipiteno. Achammer e Martha Stocker hanno partecipato alla assemblea del Bezirk dell’Alta Val d’Isarco. C’erano i sindaci e i referenti dei gruppi locali. Clima teso. Karl Polig, Obmann dell’Alta Val D’Isarco, riassume: «Non siamo contenti dei risultati. L’Obmann ha ripetuto che nulla è ancora deciso e si potrà parlare, ma in base a ciò che ha detto l’assessora Stocker non credo ci siano margini di marcia indietro sulla ipotesi di sopprimere il punto nascite e chiudere i reparti alle ore 17. Finora sindaci e assessori non minacciano dimissioni dal partito, ma siamo preoccupati che ciò avvenga».

Le oltre mille persone della manifestazione di Vipiteno hanno lasciato il segno. Philipp Achammer lo ammette: «Alla riunione del Bezirk ho detto che è un segnale forte se la protesta arriva da sindaci e gruppi locali. Ho garantito che ci sarà una discussione trasparente, che le linee verranno presentate al Parteiausschuss. Anche se la riforma è difficile, va portata avanti». L’ex assessore alla sanità Richard Theiner, è un convitato di pietra nella polemica. Una riforma incisiva poteva essere avviata nelle scorse legislature. Così non è stato, a partire dalla reale unificazione della Asl. Theiner si difende elencando le cifre: «La premessa è che non voglio esprimermi su quanto sta facendo l’assessora Stocker, so quanto sia difficile questo lavoro. Rivendico però che in dieci anni abbiamo realizzato non una ma tante riforme e non sono mai stato coperto dagli applausi. È stato tutto combattuto e difficile». Sarà però Martha Stocker a dovere chiudere i reparti. «Abbiamo ridotto oltre 480 posti letto, varato la certificazione per la chirurgia oncologia, tolto primariati (radiologia a Silandro e Vipiteno, medicina 1 e 2 a Bolzano e Bressanone, chirurgia a Bolzano), ridotto il budget da 1,171 miliardi del 2011 a 1,148 miliardi del 2013», è la difesa di Theiner. A San Candido l’altra settimana «solo» trecento persone si erano presentate con le candele. La contestazione a Martha Stocker era stata meno violenta. Lo sottolinea l’Obmann della Pusteria Albert Wurzer, che critica il sindaco di Vipiteno Fritz Karl Messner: «Non mi sono piaciute le immagini che ho visto, non mi sono piaciute le parole del sindaco. Dal responsabile di una città mi aspetto un comportamento diverso. C’è un problema? Devi gestire quello, senza pensare alle elezioni comunali. Sì, credo che in questa polemica si trovi mescolata anche la tentazione di qualcuno di fondare una propria lista civica. L’assessore Stocker cerca di fare del suo meglio». Anche Wurzer ribadisce le critiche sul metodo adottato per avviare la discussione: «L’ho detto a Martha: bisognava andare negli ospedali a chiarire le cose dal punto di vista finanziario, giuridico e del personale. Se non abbiamo abbastanza operatori per gestire certi servizi, come possiamo tenerli aperti? Dobbiamo ragionare sull’evoluzione demografica e sulle cronicità in aumento. Avrei raccolto le opinioni e poi avrei presentato delle proposte. Comunque hanno capito che le persone sono arrabbiate perché cercano di farsi una idea attraverso poche informazioni trapelate. Io stesso, so pochissimo». Fuga dal partito a causa della riforma? Severa la risposta di Wurzer: «I problemi del tesseramento sono iniziati molto prima e dipendono soprattutto dai vitalizi. La nostra base non accetta le parole di Franz Pahl, vengono da me e mi chiedono “non gli basta quello che ha guadagnato?”. A tante persone le cose vanno male. Siamo in una fase di cambiamento, c’è stato lo stop ai contributi, e le persone si chiedono cosa accadrà. Ci sono dubbi sulla politica nazionale e locale».

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