La Svp: «Siamo nelle mani di Mattarella» 

La mozione di sfiducia. L’ Obmann Achammer: «Quello che sta succedendo espone a gravi rischi il Paese, spero che il capo dello Stato sappia indicare la strada per uscire da questa situazione». Biancofiore «Mi auguro che il presidente dia a Salvini l’incarico di fare il governo»


ANTONELLA MATTIOLI


Bolzano. «la crisi di governo sta già producendo gravi danni all’economia: vola lo spread, chiude col segno meno la borsa. in questo clima di grave incertezza, l’unica speranza è che il presidente sergio mattarella Sappia indicare la strada per uscire da una situazione che espone a grossi rischi il paese». l’obmann della volkspartei Philipp achammer guarda con forte preoccupazione alla crisi che il leader Matteo salvini ha aperto a roma: ieri la lega ha presentato la mozione di sfiducia contro il premier Giuseppe conte.

«i grandi partiti - commenta l’obmann - si sono detti pronti ad andare alle urne anche se probabilmente - ad eccezione della lega - ne farebbero volentieri a meno. ma credo che a questo punto le elezioni siano inevitabili. a meno che il presidente mattarella non riesca a mettere insieme una nuova maggioranza. oggettivamente però, penso sia difficile. riflessi a livello locale della crisi nazionale? no. in provincia si lavora su cose concrete e mi sembra che quanto programmato si faccia».

Anche Manfred schullian, deputato svp, guarda con fiducia alle prossime mosse del capo dello stato: «è tutto nelle sue mani. anche se non credo che potrà costringere alla ragionevolezza chi non ne vuol sapere. la verità è che c’è una legge di bilancio da fare e che salvini non la vuole fare, perché si scoprirebbe che non è in grado di mantenere le promesse elettorali. siamo in una situazione tragica».

Tutti sapevano che il contratto siglato all’inizio di giugno dello scorso anno tra lega e movimento cinque stelle non avrebbe retto, visto che non c’era accordo su niente. ciò che non era stato messo in conto, è stata l’improvvisa accelerata impressa da salvini alla crisi che ha colto un po’ di sorpresa tutti, o quasi.

E la presidente del senato elisabetta casellati Ha convocato la riunione dei capigruppo al senato per lunedì 12 agosto alle ore 16.

Riaprono le Camere

«Sono a Praga - dice Julia Unterberger, presidente del gruppo della Volkspartei Al senato - e l’intenzione era di fermarmi fino a martedì. visto quello che sta succedendo, ho rivisto i programmi e lunedì sarò a roma, per la riunione dei capigruppo. anche se a sentire i proclami di salvini sembra ormai tutto deciso, ovvero elezioni a metà ottobre; la verità è che in questo momento siamo in una situazione di totale incertezza. il leader della lega non si può sostituire al presidente della repubblica. tocca a mattarella verificare se ci sono le condizioni per formare una nuova maggioranza. e non escludo che alla fine si riesca a trovarla. anzi, è quello che auspico. anche perché - al di là delle dichiarazioni di facciata - nessuno ha voglia di andare a votare ad ottobre. non il movimento 5 stelle che esce massacrato da quest’anno di governo giallo-verde: men che meno il pd. per non parlare di forza italia e neppure fratelli d’italia. l’unico che, almeno stando ai risultati dei sondaggi, farà il pieno di voti, sarà salvini. e c’è da preoccuparsi».

Un giudizio pesante, dal momento che la svp in provincia è alleata della lega.

«è vero - ammette la senatrice della stella alpina - ma non c’erano alternative: gli elettori italiani hanno scelto quattro rappresentanti della lega. non si poteva ignorare quel voto».

E quando si voterà la sfiducia al premier conte, la stella alpina cosa farà?

«è una decisione che spetta al partito - dice unterberger - credo comunque che ci asterremo come avevamo fatto quando un anno fa si è insediato il governo».

Tra coloro che ancora sperano che si possano evitare, o almeno rinviare, il ritorno alle urne, c’è la deputata di forza italia Michaela biancofiore: «mi sembra di rivivere l’incubo del 2011. e proprio per questo mi auguro che il presidente mattarella dia a salvini l’incarico di formare un nuovo governo: ha la maggioranza relativa, può farcela».

L’accelerata

Ma perché quest’improvvisa spallata al governo alla vigilia di Ferragosto?

Luisa Gnecchi, ex parlamentare del Pd e membro della segreteria di Nicola Zingaretti, non ha dubbi: «La verità è che Salvini non vuole fare la legge di bilancio. Solo per le clausole di salvaguardia, che eviterebbero l’aumento dell’Iva, servono 23 miliardi. Dubito che qualcuno sarà disposto a farla al suo posto, entrando in un governo tecnico. A meno che non abbia la vocazione al martirio. Il Pd ha già dato. A questo punto credo che non ci siano alternative alle elezioni ad ottobre. I sondaggi danno una Lega con il vento in poppa, ma in genere chi crea le crisi non viene mai premiato dagli elettori. Credo che il delirio di onnipotenza abbia tradito Salvini e la situazione alla fine gli sia sfuggita di mano: questi sono i risultati».

Per la senatrice Unterberger le ragioni della crisi, arrivata con un certo anticipo rispetto a quanto si poteva ragionevolmente prevedere, vanno ricercate anche nel decreto che taglia 345 parlamentari, voluto dal Movimento Cinque Stelle: «La Lega è contraria, perché se passasse, perderebbe parecchi soldi».

La valigia pronta

In questo clima di totale incertezza anche i deputati leghisti altoatesini Tiziana Piccolo e Filippo Maturi sono pronti a tornare a Roma lunedì: «Un po’ mi dispiace - dice Piccolo - che sia finita così perché avevo dei progetti ai quali stavo lavorando e mi sarebbe piaciuto portarli a termine. Peccato, ma se Salvini ha deciso così, va bene».

A chi invece non va affatto bene l’accelerata del leader leghista, è Diego Nicolini, consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle: «Salvini non vuole tagliare 345 parlamentari: questa è la vera ragione della crisi. E purtroppo noi ci siamo indeboliti ad andare al governo con lui. I nostri rappresentanti hanno lavorato, mentre lui andava in giro a fare proclami».

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