La Svp: «Tirolo unito? Promesse assurde. L'obiettivo è una autonomia più forte»

Durnwalder e Theiner: sulla doppia cittadinanza chiesto un parere



BOLZANO. Riunificazione del Tirolo storico e doppia cittadinanza. I tirolesi bocciano le ipotesi con il 64% e il 66% di «no». Il presidente Luis Durnwalder commenta il sondaggio del quotidiano Tiroler Tageszeitung: «Nessuna sorpresa». E rilancia: «A noi interessa una politica fatta con il cuore e con i piedi per terra. La riunificazione con l'Austria è una promessa che non può essere mantenuta e che tra l'altro nessuno ci ha fatto. Sbaglia chi illude le persone». L'autonomia, ribadisce Durnwalder, «è la scelta anche per il futuro, perché non è esaurita ma può allargarsi, come dimostrano le ultime norme di attuazione, tra cui lo Stelvio, e l'enorme risultato sull'energia che si sta concretizzando proprio in questi giorni». Sulla doppia cittadinanza però la Svp ha chiesto un parere giuridico. A raggelare i fautori del doppio passaporto è stato però diffuso ieri un sondaggio effettuato tra 700 persone in Alto Adige dei tre gruppi. Alla domanda se la doppia cittadinanza viene ritenuta importante ha risposto positivamente solo il 9%, mentre il 24% ha risposto «poco importante» e il 62% «per nulla importante». Solo il 6% chiederebbe la seconda cittadinanza.
I vertici della Svp (Obmann Theiner, i vice Widmann, Stocker, Bioc Gasser, presidente Durnwalder, segretario organizzativo Achammer) hanno tenuto ieri il tradizionale incontro di inizio anno per fissare i punti principali del 2011. Inevitabile l'esordio sui temi del rapporto con l'Austria, dopo il sondaggio del quotidiano tirolese e la presentazione ieri mattina della campagna della Südtiroler Freiheit con consultazioni nei Comuni sul referendum per l'autodeterminazione.
Sulla riunificazione del Tirolo l'Obmann Richard Theiner sottolinea: «Nel 2010 non ha senso parlare di spostare i confini. Vanno piuttosto cancellati con visione europea». L'autonomia oltre che scelta obbligata è anche utile economicamente? Così risponde Theiner: «L'autonomia speciale è stata la scelta del partito dal 1969, quando le condizioni erano ben diverse. Poi sono arrivati risultati insperati, come l'energia elettrica, che non era prevista nel Pacchetto». Precisa Durnwalder: «Abbiamo accettato l'accordo di Parigi tra Italia e Austria e il contenuto del Pacchetto, perché ci è sembrato così di aver una buona garanzia. E' ovvio che se venisse violato, l'Austria lo dovrebbe disdire e torneremmo alla situazione del 1945, quando si parlava di autodeterminazione e non di autonomia. Ma solo in quel caso. Oggi il pragmatismo ci dice che non ha senso parlare di nuovi confini. Il diritto all'autodeterminazione resta per tutti i popoli, ma la politica deve dire la verità, altrimenti si crea il malcontento. Così è anche colpa di certi gruppi politici locali, se i tirolesi danno quelle risposte ai sondaggi: nessuno vuole avere a che fare con la destra». Ottenuta la norma di attuazione sullo Stelvio, ricordano Theiner e Durnwalder, l'obiettivo è «proseguire il dialogo istituzionale con il governo» e portare all'approvazione di altre norme nel consiglio dei ministri. Durnwalder: «Dialogo senza snaturarci come partito della minoranza linguistica, senza schierarci con la destra o la sinistra». Questo l'elenco dei provvedimenti caldeggiati: applicazione dell'Accordo di Milano, Corte dei Conti (i controlli sugli enti provinciali), terzo consigliere di Stato, coinvolgimento nelle scelte sui controlli fiscali («devono essere giusti, non persecutori»), finanziamento Rai e poste, ragionamento su forze dell'ordine e bilinguismo. Tra i programmi del 2011, annuncia Theiner, nuovi incontri della serie «Parliamoci» con il gruppo italiano, approvazione della legge sulla toponomastica. Durnwalder fa il punto sulle leggi da approvare, lancia un appello perché l'opposizione non abusi dell'ostruzionismo, ricorda l'istituzione dell'agenzia per lo sviluppo sociale ed economico, cita tra le priorità il Bbt. Thomas Widmann pone alla Svp l'obiettivo di «confermare la propria natura di partito di raccolta, con diverse anime che si sentono a casa propria». (fr.g.)

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