La Val Venosta piange le nove vittime del disastro ferroviario

Erano tutti pendolari della zona: una diciottenne che andava a fare l'esame della patente, una mamma che andava ad allattare il figlio neonato in ospedale, un nonno vigile, un'insegnante d'inglese. Tra le vittime anche il giovane macchinista, di Merano



LACES. «Nove morti, tutti venostani». C’è il dramma di una intera valle nelle parole pronunciate dal presidente della Provincia Luis Durnwalder. Con esclusione del giovane macchinista, Julian Hartmann, 25 anni, di Merano, le altre otto vittime erano figlie della valle.

In massima parte giovani, come la diciottenne Michaela Kuenz Oberhofer, residente a Martello e quindi salita sul convoglio della morte solo pochi minuti prima, a Laces, e diretta a Merano per il corso della patente di guida.

O come la ventiduenne allieva infermiera Elisabeth Peer. O, ancora, come la ventenne biatleta Judith Tappeiner (nella foto). L’elenco potrebbe continuare col caso di Michaela Zoesch, 34 anni, che si stava recando all’ospedale regionale di Bolzano per fare visita al figlioletto di pochi giorni di vita, nato prematuro e per questo trattenuto in osservazione in ospedale.

 E poi ci sono il nonno vigile Franz Hohenegger, 73 anni, di Silandro che viaggiava con la moglie (ferita). E Regina Tschoell, 73 anni, di Lasa, che scendeva a Merano a fare la spesa; o l'insegnante di inglese Rosina Offner, 36 anni, di Tubre, che aveva la giornata libera da scuola. Infine Franz Rieger, 67 anni, di Castelbello, che sarebbe sceso alla fermata successiva, a poche centinaia di metri dal luogo del disastro

 La tragedia, dunque, è tutta venostana. Un dolore immenso per questa comunità, chiaramente leggibile nei volti e negli sguardi delle decine, centinaia di persone che sempre più numerose si sono assiepate ai lati della provinciale, all’altezza della tragica frana, per vedere, per sapere. Un dolore espresso da chi, temendo di avere un caro coinvolto ne disastro, si aggirava tra i soccorritori alla ricerca di qualche indizio che potesse far svanire dalla propria mente quel tetro incubo.

Un dolore che troverà giusta risposta nell’abbraccio dell’intera comunità in occasione dei funerali che si svolgeranno nei prossimi giorni. La data, ovviamente non è ancora stata fissata.
 
Una tragedia che ha colpito anche fuori dai confini della regione, al punto che nel corso della giornata si è assistito ad una gara di solidarietà, e non solo a parole, a favore delle vittime. Il presidente Durnwalder ha promesso l’intervento della Provincia, il ministro Altero Matteoli ha annunciato che anche il governo farà la sua parte.

 I familiari delle vittime, dunque, non verranno abbandonati a se stessi. La Sad, titolare del servizio feroviario sulla Merano Malles, fa sapere di essere ampiamente coperta da una polizza stipulata con l’assicurazione Toro. Le famiglie verranno prontamente risarcite, anche se ciò non contribuirà ad attenuare il tremendo dolore.













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