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La vera "Cacio e pepe"? Al "To New York" di Isera

Cosa fanno tre ragazzi romani di Centocelle sbarcati un paio di anni fa a Isera, in Vallagarina? La cacio e pepe naturalmente


di Angelo Carrillo


Cosa fanno tre ragazzi romani di Centocelle sbarcati un paio di anni fa a Isera, in Vallagarina? La cacio e pepe naturalmente. Dalla periferia romana alla “periferia dell’impero”, pochi chilometri sotto Trento, per un locale affittato e in una via di mezzo tra il cocktail bar e il ristorante. «Una bella avventura, anche se quasi un salto nel buio», confessa Fabrizio Paniccia uno dei tre soci- amici mentre porta in tavola il primo assaggio di quel piatto popolare del ghetto romano che sta spopolando ormai anche nelle cucine di ricerca e in quelle stellate. “La” cacio e pepe, declinata al femminile, come la maggior parte delle ricette storiche romane. Il condimento (quasi una fondutina di formaggio nell’interpretazione moderna), solo di vero pecorino romano, asciutto e leggermente salato, fonduto a freddo, veste un gomitolo di spaghetti Rummo al giusto grado di cottura, cioè al dente. Segue la variazione creativa, con spolverata di caffè e buccia di lime grattugiata. Buonissima. Il locale ha un nome curioso, che un lunga scritta sul muro cerca di spiegare: To:NY, to New York, in memoria dell’epopea degli emigranti italiani in America del secolo scorso. «Perché un po’ emigranti ci sentiamo anche noi qui – prosegue Paniccia – a oltre 600 chilometri da casa». Distanza notevole certo, ma non siderale, se come ci spiega il cortese maître, in meno di 24 ore il pecorino arriva direttamente dal produttore alla cucina di Fabio Coppola, socio e chef di ottima mano. Gli spaghetti cotti nel merlot e serviti con una crema di peperone giallo sono davvero godevolissimi nonostante la notevole spinta acida. Fabio, ci racconta, fa quasi tutto in casa: dall’apprezzabile e ariosa focaccia del cestino del pane alla frollatura della carne per la tagliata. Gli agretti– altro must della cucina primaverile romana – alla siciliana sono speciali. Preparati in agrodolce vengono accompagnati da delle soavi panelle di farina di ceci fritte, quasi dei krapfen, e una spuma eterea al rafano. Gran piatto. Ma le sorprese non finiscono qui perché il terzo socio, Daniele de Fazio, è un abilissimo barman specializzato in miscelati e cocktails cui una parte del locale e del menu sono dedicati. Si, perché, in abbinamento a ogni piatto, accanto al vino, viene proposto un cocktail secondo una recente moda che sposa al cibo anche i succhi di frutta o verdura, le birre artigianali, e sempre più spesso i miscelati più o meno alcolici. L’effetto è notevole. Da provare, anche se viene proposto solo la sera. Insomma questa novella colonia romana merita certamente una viaggetto pur senza migrare. Sui 30 euro.

To New York

Via Alla Scuola 3,

Marano Di Isera ,

Rovereto. Tel. 0464 433213













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