Ladinser e il lager: bufera sul vicesindaco

Anpi, Pd e Sel: assurdo il paragone con il Monumento



BOLZANO. Bufera sul vicesindaco Ladinser. Dopo aver dichiarato che il progetto del museo appena varato da Stato, Provincia e Comune non è sufficiente a dare una fisionomia accettabile al Monumento alla Vittoria; dopo aver detto che il progetto è accettabile solo se si cambia anche il nome del monumento e della piazza, se ne è uscito con un parallelismo infelice tra l'attenzione data al lager di via Resia (secondo lui eccessiva) e quella (secondo lui inferiore) riservata al "fascista" arco di Piacentini. Dura la replica dell'Anpi per bocca del senatore Lionello Bertoldi, del PD bolzanino, e del consigliere comunale Guido Margheri (Sel). «Aver fatto diventare il Lager di via Resia la pietra dello scandalo - scrive Bertoldi a nome degli ex Partigiani, dopo che Ladinser ha criticato la storicizzazione "eccessiva" del Lager di Bolzano - mette in ombra le malefatte fasciste? No, caro vicesindaco, è il contrario. Il Lager rimane il monito più evidente per tutti i cittadini di ogni lingua e cultura dell'Alto Adige e dell'intero Paese, a quali tragiche disumane conseguenze abbia portato il tronfio regime del fascismo e del nazismo suo alleato. Il luogo rappresenta semmai l'inizio di una storia comune di riscatto dai fascismi per tutte le nostre popolazioni». Così Margheri: «La frase attribuita al vicesindaco Ladinser in un'intervista "aver fatto diventare il Lager di Via Resia uno scandalo, mette in ombra le malefatte fasciste" è gravemente offensiva per la memoria e la storia della città. Deve essere subito smentita o ritirata in quanto evidentemente incompatibile con i valori democratici che soprattutto il vicesindaco deve rispettare». Il gruppo consiliare del Partito Democratico sottolinea come «questo non sia il momento di rinfocolare tensioni di natura etnica, soprattutto in considerazione della fase delicata che sta attraversando l'Autonomia della nostra terra. Per il PD con posizioni etnocentriche si corre il rischio di alimentare le conflittualità, usando le divisioni etniche in maniera strumentale. La realizzazione del museo all'interno del Monumento alla Vittoria e la storicizzazione dello stesso sono passaggi condivisi e importanti per tutti. Non è il momento dei ricatti politici, questo è il momento che tutte le forze politiche assumano un atteggiamento attento e responsabile e non cerchino a tutti i costi di speculare, perché questa strada avrebbe concreti risvolti negativi per la nostra città e la nostra provincia». (f.za.)













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