Lavori domestici, uomini impegnati solo 9 ore a settimana

Anche le donne in carriera dedicano alla famiglia 22 ore La differenza di infortuni casalinghi tra i due sessi è minima



BOLZANO. Anche nel 2016 lo stereotipo delle donne costrette a fare gli straordinari a casa - magari dopo una giornata massacrante trascorsa in ufficio - non è destinato ad andare in archivio. A sottolinearlo è uno studio diffuso ieri dall’Astat, l’istituto provinciale di statistica, secondo il quale il 35,1 per cento delle donne lavora tra le mura domestiche più di 30 ore settimanali, mentre il 66,2% dei maschi lavora in casa meno di 10 ore a settimana.

Come precisa in una nota l’Astat «l'impegno dei maschi è leggermente aumentato negli ultimi cinque anni», prova ne sia che la media delle ore lavorate è passata da sette ore e mezza a quasi nove ore. Le mogli e le compagne dedicano invece alla casa e alla famiglia circa 25 ore. Anche restringendo l’analisi alle sole persone occupate emerge che le donne che hanno un lavoro retribuito hanno comunque 22,2 ore settimanali di impegni casalinghi. La differenza resta dunque ancora sostanziale.

Sommando le ore di lavoro retribuite al lavoro domestico risulta invece che le donne lavorano comunque quasi tre ore a settimana più degli uomini. Curiosa la percentuale degli incidenti domestici: per le donne è del 2,9% contro l'1,8% degli uomini.

Confrontando la situazione altoatesina con quella degli altri Paesi Ocse, si nota che la provincia di Bolzano è vicina alla media, sia come differenza di lavoro retribuito (le donne lavorano 13,4 ore meno degli uomini), sia come lavoro non-retribuito (17 ore in più degli uomini). In questo caso l’analisi è fatta nella fascia di età 15-64. Dal lavoro domestico, inoltre, non si va mai in pensione. A parte le ragazze "under 30", che riescono infatti a "contenere" abbastanza le fatiche casalinghe, l’impegno nei lavori di casa rimane quasi costante per la donna. Persino oltre i 70 anni la media in ore è di 23,6 a settimana. Il maggiore impegno delle donne nei lavori domestici non ha come detto ripercussioni significative sul rischio che si verifichi un incidente in casa. Nel corso dell’ultimo anno il 2,9% delle donne, contro l’1,8% degli uomini, ha subito un incidente domestico che ha compromesso le sue condizioni di salute con ferite, fratture, ustioni, contusioni, lussazioni o altre lesioni. In media ogni anno quasi 10 mila persone (in due casi su tre si tratta di donne) rimangono vittime di incidenti domestici. Da un’analisi ancora più dettagliata risulta che la variabile che incide di più sulla probabilità di farsi male è l’età della persona; l’incidente domestico infatti può avvenire anche in assenza di attività lavorativa domestica. Il maggior numero di infortuni delle persone di sesso femminile sarebbe pertanto una conseguenza della vita media più lunga del gentil sesso.(max.bo.)

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