Lavori in casa: 12 milioni di contributi

La Provincia anticiperà le detrazioni fiscali dello Stato cui si ha diritto per i risanamenti energetici degli appartamenti


di Davide Pasquali


BOLZANO. Una novità decisamente interessante per chi vuole rimettere a nuovo la casa di proprietà. Oltre agli sgravi fiscali statali del 50% per le ristrutturazioni, che salgono al 65% per i risanamenti energetici, ora scende in campo pure la giunta provinciale altoatesina. Il tutto allo scopo di rilanciare l’economia e in particolare il sofferente settore dell’edilizia, nonché per consentire a chi vuole ristrutturare di farlo anche se al momento non dispone dell’intera cifra necessaria. La Provincia, infatti, d’ora in poi anticiperà il bonus fiscale offerto dallo Stato (per ora prorogato almeno a tutto l’anno in corso). Una sorta di mutuo a tasso zero, che verrà restituito da chi ne usufruirà nel corso dei successivi dieci anni. Gli stessi dieci anni impiegati dallo Stato per concedere il bonus sotto forma di sgravi fiscali sull’Irpef. Per il momento sono stati messi a disposizione dalla giunta provinciale dodici milioni di euro. Nelle prossime settimane verrà elaborato il regolamento di attuazione, saranno fissati i paletti e poi la novità entrerà a regime. La proposta è stata avanzata dall’assessore provinciale all’edilizia sociale, Christian Tommasini, il quale esemplifica: «Ammettiamo che si voglia ristrutturare casa. Se il costo dell’operazione è, poniamo, di 96 mila euro, si ha diritto ad uno sgravio fiscale di 48 mila euro, che lo Stato concede in dieci rate annuali di 4.800 euro l’una. Non è però detto che chi vuole fare i lavori disponga dell’intera cifra per iniziarli». Si potrebbe chiedere un mutuo in banca, ma si dovrebbero sostenere dei costi piuttosto elevati. L’anticipo garantito dalla Provincia casca a fagiolo: arriverà al massimo al 55% della spesa massima ammessa dallo Stato e verrà erogato sotto forma di mutuo decennale, senza interessi, attraverso la competente ripartizione provinciale edilizia agevolata.

«Per avviare il programma e sulla base delle stime dei tecnici abbiamo messo a disposizione un primo importo di 12 milioni», conferma Kompatscher.

L’intento della Provincia è chiaro. Lo Stato aiuta ma solo in teoria, o meglio: in pratica ma solo a posteriori. Ti ridà indietro, nel giro di 10 anni, la metà di quanto hai speso. Un fatto positivo, ma evidentemente non basta: se non hai soldi per partire con i lavori, non vai da nessuna parte. Soprattutto, l’economia rischia di non ripartire. Evidentemente, la giunta si è resa conto, anche su sollecitazione del settore edilizio, che sarebbe stato meglio dare un’ulteriore spinta ai risanamenti. In questo modo, come conclude Tommasini, «non solo aiutiamo il cittadino nel risanamento, ma diamo respiro ad un settore in crisi come quello dell’edilizia e valorizziamo i centri abitati riducendo il consumo di territorio per la creazione di nuove zone residenziali».

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