Lavoro e pensione, donne fanalino di coda 

Oggi è l’Equal Pay Day. Ieri convegno delle donne Cgil: «La sfida adesso è sulla precarietà»



BOLZANO. Le differenze sul lavoro diventeranno squilibri sulla pensione. Oggi è l’«Equal Pay Day». Il coordinamento delle donne pensionate della Cgil ha organizzato ieri al Conventino Maria Heim il convegno «Le sfide del cambiamento, molto rimane da fare». Lucia Rossi (segreteria nazionale Spi) ha chiuso la mattinata con una autocritica: «A una nostra assemblea una donna di 43 anni ha detto “ho due lavori, tutti precari. Se facessi un figlio, li perderei entrambi. Il sindacato ha fatto abbastanza per persone come lei e per rispondere alla domanda “perché in Italia si fanno pochi figli”?». Da Lucia Rossi anche l’invito a non dare più scontati i diritti, «che non sono acquisiti per sempre, pensiamo solo alla offensiva contro la legge sulla interruzione di gravidanza». Luisa Gnecchi, ex parlamentare, ha raccontato attraverso le cifre le differenze uomo-donna. Sono i numeri citati anche nel volantino preparato per oggi dalla Commissione provinciale pari opportunità: «Secondo gli ultimi dati Astat, anche in Alto Adige le donne guadagnano ancora il 17,2% in meno degli uomini e quindi versano meno contributi per la propria pensione. Inoltre, le carriere lavorative delle donne spesso presentano interruzioni o lavorano a tempo parziale per conciliare il lavoro con la vita familiare, la cura dei figli o dei genitori. Il risultato è che alla fine della vita lavorativa molte donne percepiscono pensioni più basse rispetto agli uomini e rischiano così di scivolare nella povertà». L’importo medio della pensione di vecchiaia è di 1.356 euro per gli uomini e 689 euro per le donne. Alfred Ebner (segretario della Cgil) parla di una differenza che inizia subito: «Già a 11 anni le bambine fanno qualche minuto in più al giorno di lavoretti in casa. Da adulte la differenza è di ore. Il cambiamento deve partire da noi uomini e anche da voi donne, quando siete madri: bisogna dare messaggi diversi ai bambini».















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