Lavoro festivo, il giudice dà ragione alle commesse

Accolto dal Tribunale il ricorso di tre dipendenti dell’Aspiag che si erano opposte La sentenza ha stabilito che ci si può rifiutare, nonostante le clausole contrattuali



BOLZANO. «È una vittoria importante: il giudice ha stabilito che il lavoro festivo - in tutto dodici giorni all’anno - non è obbligatorio». Così il sindacalista della Uil Mauro Baldessari commenta la sentenza del Tribunale di Rovereto che ha accolto il ricorso di tre dipendenti dell’Aspiag.

Il giorno della Festa della donna è arrivata una sentenza attesa da molti lavoratori – e soprattutto lavoratrici – del settore della grande distribuzione organizzata che pone un grosso limite al processo di liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi avviato dal “Decreto Salva Italia” deliberato dal governo tecnico di Mario Monti nel 2012.

Raggiunte da provvedimenti disciplinari per essersi assentate dal lavoro in una giornata festiva, tre lavoratrici del gruppo Aspiag service, con il supporto della Uiltucs che ha sostenuto le spese legali e dell’avvocato Federico Fior, hanno presentato due anni fa un ricorso per chiedere l’annullamento delle clausole contrattuali sottoscritte al momento dell’assunzione, che le avrebbero vincolate per sempre ad accettare – ove richiesto – di prestare servizio in una delle giornate festive stabilite all’articolo 142 del contratto collettivo di lavoro di riferimento. «Contrariamente - sostiene Baldessari - a quanto affermato dallo stesso e dalla giurisprudenza oggi dominante in relazione al “diritto soggettivo” del lavoratore ad astenersi dal lavoro in giorno festivo».

Il giudice del Tribunale di Rovereto ha accolto il ricorso, stabilendo l’annullabilità delle clausole contenute nei contratti individuali di lavoro volte a rendere obbligatoria e automatica la prestazione lavorativa nei giorni festivi, dichiarando che: «In nessun caso una norma di un contratto collettivo può comportare il venir meno di un diritto già acquisito dal singolo lavoratore non trattandosi di un diritto disponibile per le organizzazioni sindacali». Come a dire che il diritto soggettivo ad astenersi dal lavoro in giorno festivo va oltre qualsiasi deroga eventuale o patto stabilito tra azienda e sindacato.

«L’effetto di questa sentenza - dice il sindacalista della Uil - va ben oltre le mura dei supermercati Aspiag, offrendo ai lavoratori un appiglio giuridico in più per opporsi alle derive liberiste più estreme - che in altre zone d’Italia hanno portato i negozi all’apertura anche nella giornata di Natale - in un settore che presenta tassi di occupazione femminile vicini al 70% e dove forti sono le difficoltà di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro».













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